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GB: l’appello del principe Carlo, proteggere i pensionati

(Keystone-ATS) Fino ad ora aveva parlato a difesa dell’ambiente o fatto campagna per preservare il patrimonio architettonico. Ma adesso il principe Carlo, erede al trono britannico, scende in campo a difesa dei pensionati, presenti e futuri. Lo fa nella forma di un vero e proprio appello, comparendo in video: guardando dritto nella telecamera ammonisce il sistema finanziario della City (la gestione dei fondi pensione) affinché si operi con cautela, perché il rischio è di portare alla disperazione un’intera generazione con gravi danni per il Paese la cui popolazione va inevitabilmente invecchiando.

Così, passa il tempo e Carlo (65 anni il 14 novembre e secondo alcuni sempre più vicino a succedere alla madre Elisabetta II) diventa più combattivo e a quanto pare più attento ai problemi dei sudditi, i comuni mortali che aspirano a quello della pensione come ad un momento di tranquillità, ma evidentemente non più così scontato nemmeno nel Regno Unito.

In passato il principe di Galles è stato accusato di ingerenza, addirittura di fare pressione e lobbying su politici e membri del governo, di volerne sapere troppe su questa o quella legge al varo del parlamento, cosa che non è tra le sue prerogative e di cui dovrà tener ben conto se indosserà la corona. Questa volta però il suo inatteso exploit non ha per ora sollevato particolari critiche, anzi, qualche analista si è detto d’accordo con la puntuale analisi del possibile futuro re.

C’è bisogno, ha detto l’erede al trono, di riformare un sistema ancorato al 19/mo secolo e non adeguato per le sfide del 21/mo. Nel video, mostrato durante la conferenza annuale della National Association of Pension Funds a Manchester, Carlo ha sottolineato che “viviamo in un periodo caratterizzato da sempre maggiore incertezza. Dobbiamo scontrarci con quella che potremmo definire la tempesta perfetta: la combinazione di inquinamento e consumo eccessivo di risorse naturali limitate, il rischio reale di catastrofici cambiamenti climatici, un livello senza precedenti di indebitamento finanziario e una popolazione di sette miliardi di persone che cresce rapidamente”.

Uno scenario, ha detto, rispetto al quale “i fondi pensione devono, e hanno il dovere di, assicurare che questi rischi vengano individuati e gestiti”. Quindi l’accorato appello, da saggio: “Lo so che le vecchie abitudini sono dure a morire e che è difficile fare la prima mossa, ma non potete considerare anche la sostenibilità nelle vostre strategie?”.

Pensa, da neo-nonno, alle future generazioni. Ma, visti i dati, pensa anche ai suoi coetanei: stando alle cifre ufficiali nel regno Unito l’aspettativa di vita media per un 65enne oggi è di 84 anni. Il numero di persone oltre i 65 aumenterà dai 9 milioni registrati nel 1998 a 19 milioni entro il 2050. E già oggi, solo uno su quattro over-50 pensa di poter andare in pensione a 65 anni, questo principalmente per mancanza di risparmi sufficienti a garantire tranquillità una volta lasciato il lavoro.

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