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GE: Stauffer contesta condanna per video su traffico droga

(Keystone-ATS) Il fondatore del “Mouvement citoyens genevois” (MCG) Eric Stauffer ha contestato oggi davanti al Tribunale di polizia di Ginevra la condanna inflittagli dal procuratore generale per infrazione alla legge federale sugli stupefacenti.

In causa è il video relativo a una transazione di droga, da lui girato nel quartiere Pâquis nell’autunno 2013.

All’epoca, nel quadro delle elezioni cantonali, l’allora candidato al Consiglio di Stato – e oggi candidato al secondo turno per l’elezione del Consiglio degli Stati – aveva inscenato uno spaccio di cocaina, con l’obiettivo di denunciare l’inerzia delle autorità giudiziarie nei riguardi dei trafficanti di droga. Nel ruolo di acquirente un altro membro del MCG.

Riconoscendo Stauffer colpevole di infrazione alla legge federale sugli stupefacenti, il procuratore generale Olivier Jornot gli aveva inflitto 45 aliquote giornaliere di 230 franchi l’una con la sospensione condizionale, nonché una multa di 2500 franchi e spese giudiziarie per 600 franchi. Con lui era stato condannato anche il militante che aveva svolto il ruolo di acquirente.

“Non ho mai pensato di commettere un’infrazione”, ha fatto valere oggi il deputato MCG. L’intera scena è stata filmata e la polizia immediatamente avvertita dopo la transazione, ha sottolineato. La droga – due bolas di cocaina – è inoltre stata consegnata agli agenti intervenuti.

Il fatto che la droga acquistata non sia stata destinata al consumo o alla vendita “non rimuove la punibilità dell’atto”, sottolinea Jornot nel suo decreto di accusa. “L’obiettivo di Stauffer non era di eliminare un rischio per la salute altrui sottraendo degli stupefacenti dal mercato, ma di tendere una trappola ai trafficanti di droga a scopo di propaganda politica”.

L’avvocata della difesa Yaël Hayat ha sottolineato che la condanna del suo assistito “provoca una sensazione di disagio”. A suo modo di vedere, il procuratore generale ha voluto punire in prima linea i metodi di Stauffer e del suo partito. Il suo parere è condiviso dal difensore del militante, condannato a 30 aliquote giornaliere sospese e ad una multa di 1050 franchi, secondo cui il decreto di accusa rappresenta un “sillogismo assurdo”. La sentenza del Tribunale di polizia sarà nota a giorni.

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