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Germania: condannate spie russe, vendevano segreti Ue e Nato

(Keystone-ATS) Con la tensione internazionale alle stelle per le rivelazioni di Edward Snowden sulle attività di spionaggio americane in Europa, non sfigura la notizia della condanna di due ex agenti dei servizi segreti russi in Germania. La corte di Stoccarda oggi ha inflitto rispettivamente sei anni e mezzo e cinque anni e mezzo di carcere a Andreas e Heidrun Anschlag, marito e moglie dal passaporto austriaco ma di origini sconosciute, che per oltre 25 anni hanno raccolto centinaia di informazioni sensibili sull’Ue e la Nato, che poi passavano all’agenzia di intelligence russa Swr.

Nonostante la condanna, arrivata dopo sei mesi di processo, nemmeno la corte è riuscita a stabilire con certezza la vera identità dei due. Secondo i giudici i due condannati “davano alla loro patria, dal loro punto di osservazione, uno sguardo sull’anima tedesca”.

Le prove contro di loro erano chiare come accade raramente, ma i giudici temono di aver scoperto solo la punta dell’iceberg di decenni di lavoro di spionaggio. La coppia era stata arrestata in flagrante nell’autunno del 2011.

Secondo la procura, i due – nomi in codice Pit e Tina – per il loro lavoro avrebbero avuto un compenso di centomila euro all’anno. Le informazioni segrete arrivavano da una talpa nel ministero degli Esteri dei Paesi Bassi. Gli scambi avvenivano nei Paesi Bassi e i documenti erano poi lasciati nei pressi di Bonn, in Germania, in quelle che in gergo vengono definite cassette delle lettere morte.

Pit e Tina erano entrati in Germania subito dopo la caduta del Muro di Berlino dall’Austria, con documenti austriaci secondo cui i due sarebbero nati in Argentina. Le due spie si erano costruite un’esistenza straordinariamente normale nella città tedesca di Marburgo: ingegnere meccanico lui, casalinga lei. Insieme hanno anche avuto una figlia, che non avrebbe saputo nulla della doppia vita dei genitori fino a poco prima dell’arresto.

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