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Gestione patrimoni: Svizzera tiene botta, salgono piazze asiatiche

La Svizzera resta il principale centro finanziario per la gestione patrimoniale transfrontaliera, ma il trend parla a favore delle piazze asiatiche. Nell'immagine una veduta di Zurigo. KEYSTONE/CHRISTIAN BEUTLER sda-ats

(Keystone-ATS) La Svizzera resta il principale centro finanziario per la gestione patrimoniale transfrontaliera, ma il trend parla a favore delle piazze asiatiche.

Secondo le proiezioni della società di consulenza Boston Consulting, nel 2019 Hong Kong e Singapore, sommando le proprie forze, riusciranno infatti a superare la Confederazione in questo settore.

Queste due piazze, stando ai dati trasmessi oggi all’agenzia finanziaria AWP, l’anno prossimo insieme dovrebbero accumulare un totale di 2541 miliardi di dollari di patrimoni transfrontalieri, contro i 2464 miliardi della Svizzera.

Separandole però, il cambio al vertice è ancora lontano: sembra infatti che bisognerà aspettare fino al 2037 per vedere Hong Kong in testa alla graduatoria e il 2042 perché Singapore superi Berna. L’epoca in cui la Svizzera gestiva più della metà della fortuna mondiale off-shore è comunque ormai storia del passato, in quanto i capitali crescono più velocemente in Asia che in Europa e la tendenza è orientata verso una gestione di prossimità.

La Confederazione però non molla e si mostra resistente, tenendo contro dell’addio al segreto bancario per la clientela straniera. Nel periodo 2012-17, il tasso di progressione annuale medio dei patrimoni off-shore ha raggiunto il 3%, contro il 2% osservato per esempio a Lussemburgo e nel Regno Unito. In Asia invece, la quota raggiunge o perfino supera il 10%.

La concorrenza si fa dunque vieppiù feroce e agguerrita, ma la Svizzera gode ancora della propria buona reputazione in materia di stabilità. “L’amministrazione patrimoniale rappresenta circa la metà degli introiti della piazza finanziaria elvetica, un record mondiale”, fa notare Anna Zakrzewski, associata di Boston Consulting a Ginevra e Zurigo e co-autrice principale del rapporto “Global Wealth 2018”, pubblicato lo scorso giugno.

Parallelamente, il fenomeno di concentrazione in seno al settore bancario è in consolidamento. Boston Consulting stima che gli istituti di credito in Svizzera (sia nazionali che esteri) impiegheranno circa 95’000 persone nel 2021, contro le 108’000 di una decina di anni prima. La top ten delle più grandi banche si suddividerà tra l’85% e il 90% del mercato della gestione di attivi.

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