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GM: Lutz, conti mai così buoni da decenni, a Detroit ottimismo

(Keystone-ATS) DETROIT – Lo stato di salute di General Motors è più che buono: “i nostri conti non erano così soddisfacenti da decenni a questa parte. Le nostre condizioni sono molto, molto buone”. E in più “siamo quasi completamente liberi dai debiti, il dollaro è debole rispetto a yen ed euro, abbiamo una situazione lavorativa migliore e abbiamo trovato un accordo per il Veba”.
Lo ha detto, intervenendo a un incontro organizzato dalla Society of Automotive Analysts, il vice presidente di General Motors, Bob Lutz, osservando come quest’anno al Salone dell’auto, che si apre oggi si respira un maggiore ottimismo. Il 2009 è stato un anno di ristrutturazione per l’industria automobilistica americana e il mercato delle quattro ruote statunitense ha risentito della recessione, con vendite in calo del 21% ai livelli minimi dal 1982. Per il 2010 Gm stima che il mercato dell’auto americano chiuderà a quota 11-12 milioni di auto vendute, in aumento quindi rispetto ai 10,4 milioni del 2009.
“E dopo il 2010 le cose andranno ancora meglio, se si calcola che negli Usa ci sono ogni anno 2 milioni di guidatori in più e che dopo un periodo di crescita delle vendite di auto usate si assiste a un aumento delle vendite di auto nuove” ha aggiunto Lutz. “Gm è finalmente nella posizione in cui avrebbe dovuto essere” ha sottolineato, evidenziando come, in ogni, caso il processo di bancarotta è stato doloroso. “Abbiamo evitato la bancarotta il più a lungo possibile ma alla fine vi abbiamo dovuto fare ricorso” ha osservato.
Per Gm il Salone di Detroit 2010 è il primo dal Chapter 11: “é la prima volta che arriviamo senza il fardello dei costi che ci portavamo in eredita. La nostra condizione è molto, molto migliorata”. A chi gli chiedeva di cosa fosse più orgoglioso nella sua carriera in Gm Lutz ha risposto: “di aver riportato alla ribalta e fatto tornare di attualità quello che ha fatto Gm quando era grande negli anni 1950-1960, e cioé essere focalizzata interamente sui prodotto. Negli anni 1950-1960 Gm era l’industria americana e io, ora, sono rimasto uno dei pochi testimoni di quei tempi nella nuova Gm”.

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