Prospettive svizzere in 10 lingue

Google tende la mano agli editori su news a pagamento

Il quartier generale di Google a Mountain View, California. KEYSTONE/AP/MARCIO JOSE SANCHEZ sda-ats

(Keystone-ATS) Google va incontro alle esigenze dei giornali che, alle prese con la crisi del cartaceo, puntano a vendere abbonamenti alle notizie online.

La compagnia di Mountain View concederà più flessibilità agli editori nello scegliere se e quanti articoli dare gratuitamente ai lettori prima di limitare l’accesso ai soli utenti paganti. In futuro, inoltre, semplificherà la procedura per abbonarsi e userà l’intelligenza artificiale per individuare i potenziali abbonati.

Dopo mesi di esperimenti con il New York Times e il Financial Times, Google ha deciso di fare un passo indietro sul First Click Free, un modello che, per avere visibilità tra i risultati di ricerca online, richiedeva alle testate di mostrare tre articoli gratis al giorno prima di “sbarrare la lettura” agli internauti non abbonati. Il nuovo modello, chiamato Flexible Sampling, lascia invece agli editori la possibilità di stabilire dopo quante notizie far scattare il “paywall”, cioè il pedaggio per accedere ad altre news. Una strada proficua per invogliare ad abbonarsi, suggerisce Google, è concedere 10 articoli “in chiaro” al mese.

Accanto a questo la internet company – spesso accusata di diffondere sul web contenuti giornalistici danneggiando le testate che li possiedono – si impegna a far crescere il numero di abbonati. Per riuscirci lavorerà a velocizzare il processo, consentendo agli utenti di abbonarsi con un click.

Ma non solo: Big G userà l’apprendimento automatico (in inglese “machine learning”), un ramo dell’intelligenza artificiale, per “aiutare gli editori a riconoscere potenziali abbonati e proporre l’offerta giusta agli interlocutori giusti e nel momento giusto”, spiega la compagnia.

La prospettiva di veder aumentare i lettori paganti è ben accolta dalle testate: “È estremamente chiaro che la pubblicità da sola non può più pagare per la produzione e la distribuzione di giornalismo di alta qualità, mentre allo stesso tempo il bisogno della società di giornalismo indipendente sostenibile non è mai stato così elevato”, osserva il responsabile finanziario del Financial Times, Jon Slade.

La strada è quella seguita anche da Facebook. Nei giorni scorsi la compagnia di Mark Zuckerberg ha annunciato che consentirà agli editori di offrire news a pagamento all’interno di Instant Articles, il servizio con cui si possono leggere gli articoli restando dentro al social network.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

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