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Grandi imprese: ai vertici molti francofoni

(Keystone-ATS) Diversi grandi gruppi svizzeri hanno operato importanti cambiamenti ai vertici quest’anno. Balza all’occhio l’avanzata dei francofoni, entrati nelle stanze dei bottoni di Credit Suisse, Adecco, Sulzer e Salt.

Credit Suisse ha sorpreso in marzo non tanto annunciando la partenza del CEO Brady Dougan, da tempo nell’aria, quanto indicando il nome del successore nel franco-ivoriano Tidjane Thiam, ex numero uno dell’assicuratore inglese Prudential.

A Winterthur (ZH) il francese Greg Poux-Guillaume è diventato responsabile delle finanze di Sulzer. Presso Adecco se ne va Patrick De Maeseneire: per succedere al belga è stato scelto un compatriota, Alain Dehaze, che finora dirigeva l’importante filiale francese.

Il nuovo direttore generale di Barry Callebaut è francese: Français Antoine de Saint-Affrique ha assunto in ottobre le redini lasciate da Jürgen Steinemann. Un altro cittadino dell'”esagono”, Pierre-Alain Allemand, è attualmente numero uno ad interim dell’operatore telefonico Salt, in attesa che si completi la procedura per la sostituzione dello svedese Johan Andsjö.

LafargeHolcimi – il gruppo nato quest’anno dalla fusione di Holcim con il concorrente francese Lafarge – è diretto da Eric Olsen, che ha la doppia nazionalità americana e francese.

Parla francese, visto che è arrivato a Ginevra da bambino, anche il nuovo CEO di SGS, gruppo attivo nel campo delle ispezioni e certificazioni: il suo nome è Frankie Ng ed è cittadino cinese e svizzero.

Al di fuori del gruppo dei francofoni vi sono però numerose altre grandi società che hanno cambiato la dirigenza. Di recente ha gettato la spugna il numero uno di Zurich, Martin Senn, non avendo raggiunto gli obiettivi prefissati. In attesa di trovare il successore le sue funzioni sono state assunte dal presidente Tom de Swaan.

Presso Baloise dal primo gennaio il belga Gert De Winter rimpiazzerà Martin Strobel. Kuoni, azienda in piena ristrutturazione, ha cambiato dopo i primi nove mesi del 2015 con effetto immediato il direttore generale: l’indiano Zubin Karkaria ha preso il posto Peter Meier.

Syngenta, a lungo nel mirino di Monsanto, è ancora alla ricerca di un nuovo CEO: l’americano Mike Mack ha preso il largo a fine ottobre. Nella stessa situazione si trova pure AFG Arbonia-Foster, dopo che William Christensen ha gettato la spugna dopo soli sette mesi.

Una pagina importante si è chiusa per Raiffeisen con la partenza di Pierin Vincenz, al vertice dal 1999. Alla sua scrivania ora opera Patrik Gisel.

Swiss avrà un nuovo CEO in febbraio: a Harry Hohmeister subentra Thomas Klühr. Per vedere il nuovo numero uno il personale di Calida dovrà invece attendere aprile: Reiner Pichler svolgerà il ruolo assunto per 14 anni da Felix Sulzberger.

Vi sono comunque ancora molti altri gruppi che hanno visto partire i loro CEO. Senza voler essere esaustivi, la lista può comprendere Transocean, Firmenich, Bucher Industries, EFG International, Gottex, Bühler, Belimo, Conzzeta e Swiss Prime Site.

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