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Grecia: Eurogruppo non decide e si aggiorna, cresce fronte no

(Keystone-ATS) L’Eurogruppo straordinario sulla Grecia non decide e si aggiorna alle 11.00 per una nuova riunione prima dell’eurosummit delle 16.00. I ministri preferiscono mettere una notte di sonno tra una giornata di discussioni accese e un’altra che non sarà da meno.

Il fronte dei Paesi ostili alla Grecia è ampio, e inoltre è scoppiato il caso Finlandia: il parlamento ha negato l’autorizzazione a negoziare un nuovo salvataggio della Grecia, e il governo è a rischio di caduta se non rispetterà l’indicazione. “La discussione è ancora molto difficile ma il lavoro è in corso”, ha detto il presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem al termine dell’incontro durato nove ore.

Il week end della verità per la Grecia parte male. I falchi si sono levati, spazzando via l’ottimismo diffuso dalle colombe fino a ieri. Il capo dell’ala dei duri, Wolfgang Schaeuble, è rigidissimo: non crede al premier greco Alexis Tsipras, non accetta il suo piano, propone una ‘Grexit’ per cinque anni.

La cancelliera tedesca Angela Merkel sembrerebbe più disponibile, ed è per questo che i ministri dell’Eurogruppo passeranno la palla al summit. Dopo che i ‘tecnici’ dell’ex Troika hanno promosso il piano greco, offrendo aiuti per oltre 70 miliardi di euro, la resa dei conti ora è tutta politica, e solo i leader possono decidere se continuare a tenere la Grecia nell’euro oppure accompagnarla alla porta.

Più che un problema di misure, che pure si stanno limando all’interno dell’Eurogruppo, ora è “un grosso problema di fiducia”, ha sintetizzato Dijsselbloem prima della riunione. “Non vedo come potremo raggiungere facilmente un accordo: il Governo greco ha fatto di tutto per minare la fiducia”, dice secco Schauble.

Il viceministro olandese prova a spiegare: “Il piano è debole in alcune aree, cominceremo i negoziati quando tutte le condizioni saranno riempite, ma c’è seria preoccupazione sull’attuazione visto che i greci stanno proponendo qualcosa che una settimana fa era stata rigettata al referendum”.

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