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Grecia: in campo Merkel-Tsipras, contatti regolari per accordo

(Keystone-ATS) Merkel e Tsipras scendono in campo per stoppare le polemiche, giunte al calor bianco, fra la Grecia e i partner europei, esplose nell’Eurogruppo dei giorni scorsi, in cui si è tornati ad evocare un piano B da parte di alcuni paesi per Atene.

I due leader si sono sentiti telefonicamente nel pomeriggio accordandosi di mantenere “contatti regolari” durante i negoziati sul debito per arrivare a un accordo “soddisfacente per entrambe le parti”. Domani invece i tecnici di Atene e del Brussels Group (la ex Trika più l’Esm) terranno una conferenza telefonica in vista dell’incontro di mercoledì.

L’intervento delle massime autorità politiche segue, secondo l’esecutivo ellenico, lo scorso meeting tenuto dai due leader in una “atmosfera positiva” a Bruxelles ed è stato affiancato da una telefonata fra Tsipras e il presidente dell’Eurogruppo Dijsselbloem.

Non è chiaro se la mossa miri a estromettere o sconfessare l’operato di Yanis Varoufakis, bistrattato al vertice di Riga dai suoi colleghi europei. Dopo averci pensato su due giorni, il ministro aveva risposto in giornata via twitter, citando Roosevelt, alle fortissime e plateali critiche ricevute dall’Eurogruppo: “Sono unanimi nel loro odio contro di me e io do il benvenuto al loro odio”. Una citazione che, secondo l’economista greco-australiano e docente all’università del Texas, “è vicina al mio animo (e alla realtà) questi giorni”.

La frase è tratta dal famoso discorso del Madison Square Garden che Franklin Delano Roosevelt tenne nel 1936 alla vigilia delle elezioni che lo videro trionfare per il secondo mandato e portare avanti il New Deal contro la crisi scatenata dal crac del ’29. Sotto attacco da parte dei repubblicani per le misure varate dall’amministrazione nel primo mandato, il presidente disse che occorreva lottare contro “i vecchi nemici della pace” fra cui “i monopoli degli affari e della finanza, la speculazione, il settore bancario spericolato”. Roosevelt fu rieletto e, come noto, riuscì a superare le resistenze della Corte Suprema e del Congresso negli anni successivi guidando anche il suo paese nella seconda guerra mondiale.

Il tweet del ministro greco, che venerdì non aveva partecipato alla cena di gala mentre i suoi colleghi sparavano a zero con i cronisti (sia in maniera ufficiale che no) contro di lui, diventa subito virale. L’economista è da tempo molto attivo sui social network e viene retwittato, commentato da migliaia di utenti e supporter anche se non mancano le critiche che la definiscono l’ennesima brillante ma inconsistente boutade. Una posizione simile giunta a Riga specie dai paesi che più si sono adoperati per risanare i bilanci come Slovacchia o Lettonia ma che è stata condivisa da tutti che chiedono, invece di lezioni e teorie, fatti e cifre certe su cui ragionare.

Di certo la Grecia ha di fronte a sé dei giorni difficili. A Riga diversi ministri si sono detti preoccupati di cosa accadrà nel caso in cui l’Eurogruppo dell’11 maggio dovesse finire con un altro nulla di fatto. Senza aiuti e con 0,7 miliardi da rimborsare al Fmi il giorno dopo, la Grecia sarebbe automaticamente in default.

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