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Grecia: parte l’era Tsipras, l’alleato è la destra populista

(Keystone-ATS) Dopo la gioia, il giorno del cambiamento e delle novità. Tutte portate da lui, Alexis Tsipras, il vincitore delle elezioni e da oggi premier greco, che però si è fermato a un passo dalla maggioranza assoluta. Ragion per cui ha dovuto cercare un partner, e lo ha trovato all’estrema destra: i Greci Indipendenti (Anel), un partito populista anti-Memorandum con cui, già prima del voto, era nata una ‘strana alleanzà, ad esempio nel creare mense per i poveri.

Due partner con poco altro in comune che l’odio per l’austerità ma che così ottengono un vantaggio enorme: Tsipras non ha dovuto negoziare per fare il suo governo, che infatti dovrebbe nascere tra domani e mercoledì.

Poche ore di sonno dopo la festa in strada ad Atene e Tsipras in mattinata – come nel suo discorso della vittoria, il sole splendeva su Atene – ha ricevuto nel suo ufficio Panos Kammenos, leader di Anel, il quale dopo un breve incontro ha annunciato che “da questo momento il Paese ha un nuovo governo perché Anel sosterrà l’esecutivo formato dal presidente incaricato Tsipras”.

Un annuncio che ha fatto tra l’altro risalire la Borsa di Atene che aveva iniziato questa nuova era politica con un tonfo in apertura del 5%.

La giornata è poi proseguita a tappe forzate. All’ora di pranzo i dati ufficiali e definitivi del ministero dell’Interno, che hanno messo il timbro dell’ufficialità alla vittoria di Syriza, sono giunti in Parlamento (Syriza 36.34%, 149 seggi; Nea Dimokratia 27.81%, 76; Alba Dorata 6.28%, 17; Potami 6.05%, 17; KKE 5.47%, 15; Anel 4.75%, 13; Pasok 4.68%, 13).

Poco dopo Tsipras ha raggiunto il palazzo presidenziale. E qui si è notata un’altra novità: Alexis si è presentato senza cravatta davanti al capo dello Stato Karolos Papoulias, al quale ha riferito dell’accordo con Anel e della sua convinzione di avere i voti in parlamento (162, la fiducia verrà votata il 5 febbraio) per formare un governo.

Quindi l’incarico ed il giuramento, anch’esso segnato dalla discontinuità: Tsipras ha giurato “in onore e coscienza” che difenderà la Costituzione e servirà gli interessi di tutto il popolo ellenico, ma senza mettere la mano sulla Bibbia alla presenza del capo della chiesa ortodossa in Grecia, Ieronimos, con il quale aveva però avuto una conversazione telefonica poche ore prima.

Quindi il passaggio delle consegne all’ufficio del premier, dove lo sconfitto ed uscente Antonis Samaras non si è fatto vedere, con uno sgarbo che è stato criticato da Syriza.

Consistente, ovunque, la folla di giornalisti da tutto il mondo e sostenitori a seguire Tsipras nei suoi primi ingressi ed uscite dai palazzi del potere, mentre da ogni angolo del globo arrivavano a pioggia congratulazioni e moniti per il nuovo corso. Una folla che lo ha seguito anche nel suo primo atto da primo ministro: deporre una corona di fiori sul monumento che ricorda una strage di partigiani greci nel quartiere popolare di Kaisarianni. In 200 furono trucidati nel 1944 dalle truppe di occupazione tedesche.

Mentre a Bruxelles sale la preoccupazione, la strana coppia Tsipras-Kammenos si appresta a governare questa storica fase di cambiamento della Grecia. Molti osservatori prevedono problemi su punti caldi come l’immigrazione, dove le due linee politiche sono in rotta di collisione, e in generale la scelta di Tsipras (che in giornata ha visto quello che a molti sembrava un possibile alleato, il leader di Potami Stavros Theodorakis) lascia i più interdetti.

Quel che è certo è che l’influenza di Anel sul governo sarà contenuta (si prevede un ministro e quattro sottosegretari), e che tra pochi giorni le promesse di Syriza, la speranza offerta a milioni di greci, verranno messe alla prova dei fatti.

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