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Grecia: premier non convince troika su tagli alternativi

(Keystone-ATS) L’obiettivo del premier greco Antonis Samaras – convincere i funzionari della troika (Ue, Bce e Fmi) ad accettare misure alternative nei tagli necessari a risanare il bilancio del Paese – sembra essere miseramente fallito.

Dopo appena 50 minuti, si è concluso stamani con un nulla di fatto l’incontro fra il premier greco e i rappresentanti della troika, rimasti sostanzialmente sulle loro posizioni più rigide: altri tagli a stipendi e pensioni e drastica riduzione del personale statale.

Anzi, secondo quanto riferito da una fonte del ministero delle Finanze, i tre ispettori internazionali – i tedeschi Matthias Mors (Ue) e Klaus Masuch (Bce) ed il danese Poul Thomsen (Fmi) – avrebbero praticamente imposto ad Atene di presentare il nuovo pacchetto di misure di rigore per il biennio 2013-2014 entro il 14 settembre, data d’inizio della riunione informale dei ministri delle Finanze della zona euro in programma a Nicosia (Cipro). E domani Samaras parlerà di certo dell’esito di quest’incontro con il governatore della Banca Centrale europea, Mario Draghi, a Francoforte. Alla realizzazione del pacchetto di austerità è legata la concessione della tranche da 31,5 miliardi di euro di aiuti senza cui la Grecia rischia di ritrovarsi senza liquidità.

Ma non solo non è andato in porto il tentativo di Samaras di convincere la troika ad allentare le pressioni per evitare ulteriori misure economiche che colpirebbero i redditi più bassi e le classi più disagiate come gli invalidi e gli agricoltori. Ciò che adesso si profila all’orizzonte per il premier è la netta opposizione dei leader dei due partiti che sostengono il suo governo di coalizione, Evangelos Venizelos, del socialista Pasok, e Fotis Kouvelis di Sinistra Democratica. E, forse, una crisi di governo.

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