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Grecia: Ue-16 mette sul tavolo 30 miliardi di aiuti

(Keystone-ATS) BRUXELLES – Eurolandia è ora pronta a scendere in campo, in qualsiasi momento, al fianco della Grecia per rispondere agli attacchi dei mercati e assicurare la stabilità dell’eurozona. Ma spetta sempre ad Atene decidere se è arrivato il momento di usare “la pistola sul tavolo”, come il premier Giorgio Papandreou ha definito oggi il meccanismo di sostegno messo a punto dall’Eurogruppo.
I ministri delle finanze dei 16 paesi che hanno adottato la moneta unica, nel corso di una teleconferenza straordinaria, hanno deciso di mettere a disposizione, sotto forma di prestiti bilaterali, 30 miliardi di euro a un tasso d’interesse pari a circa il 5% per aiutare la Grecia a uscire dalla crisi.
L’intesa, che dà corpo all’accordo raggiunto dal vertice dell’Ue del 25-26 marzo, è stata annunciata oggi dal presidente dell’Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, e dal commissario europeo per gli affari economici e monetari, Olli Rhen.
Questi hanno precisato che ai 30 miliardi europei se ne aggiungeranno altri (tra i 12 e i 15, secondo la valutazione degli addetti ai lavori) provenienti dal Fondo monetario internazionale (Fmi) che porteranno a 42-45 miliardi il volume totale delle “munizioni” con cui rispondere alla speculazione.
“A marzo abbiamo preso una decisione di principio”, ha osservato Juncker. “Ora abbiamo definito i dettagli pratici” del meccanismo di sostegno alla Grecia che è quindi pronto a “diventare operativo” quando Atene lo chiederà.
L’accordo di oggi stabilisce che tutti i 16 paesi di Eurolandia parteciperanno, se necessario, alla concessione di prestiti bilaterali alla Grecia in misura proporzionale alle rispettive quote di partecipazione nel capitale della Banca centrale europea.
Il programma Ue-Fmi avrà un respiro triennale e i 30 miliardi di euro, a cui si aggiungerà la quota Fmi, sono destinati a coprire solo le esigenze finanziarie del primo anno. Poi si deciderà congiuntamente.

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