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Grenfell Tower: rapporta punto il dito anche contro pompieri

Grenfell Tower: criticati anche i pompieri KEYSTONE/EPA/WILL OLIVER sda-ats

(Keystone-ATS) Dietro il rogo della Grenfell Tower di Londra, il grattacielo popolare ai margini del quartiere dorato di Chelsea and Kensington in cui nel 2017 perirono 72 persone vi furono anche “gravi manchevolezze” del corpo dei vigili del fuoco.

Non solo dunque l’incuria nella manutenzione da parte della società di gestione, le norme sulla sicurezza carenti o le colpe di amministratori e politici, e i pannelli infiammabili di poco prezzo collocati sulla facciata. A confermarlo è il primo rapporto stilato nell’ambito dell’inchiesta indipendente, ancora in corso, presieduta dal magistrato in pensione sir Martin Moore-Bick.

Il testo, d’un migliaio di pagine, sarà pubblicato integralmente domani. Ma i media britannici ne hanno diffuso oggi ampi stralci, malgrado le sollecitazioni ripetute della commissione Moore-Bick a lasciare che lo potessero leggere prima superstiti e familiari delle vittime: già in larga parte critici in questi mesi sulle indagini e sul lavoro dell’organismo.

Nel rapporto si riconosce “il coraggio” dei pompieri che intervennero. Ma si sottolineano – fra l’altro – le lentezze nella risposta del numero d’emergenza 999, gli errori e le decisioni discutibili prese durante l’operazione, la fatale indicazione (“stay put”) di rimanere barricati negli appartamenti (rivelatasi micidiale specialmente per alcuni inquilini dei piani alti), o l’insufficientemente addestramento mostrato per una situazione così estrema.

Tutti fattori che si ritiene abbiano contribuito a rendere quanto meno più pesante il bilancio dei morti.

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