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Helen Mirren, la “regina” compie 70 anni e tifa Hillary

(Keystone-ATS) Ha vinto decine di premi prestigiosi, da Cannes a Venezia, incluso l’Oscar, è una delle massime attrici inglesi ma Dame Helen Mirren più di tutto vuole ufficialmente essere considerata “una contadina salentina che coltiva melograni”.

L’interprete di The Queen, 40 anni di carriera e proprietaria di una masseria in Puglia, è all’Ischia Global Fest insieme al marito regista Taylor Hackford ed oggi ha trasformato l’incontro con la stampa in una travolgente lectio magistralis.

Il 26 luglio compie 70 anni. “I compleanni non mi hanno mai interessato, né uno è più importante di un altro, non considero il tempo da questo punto di vista. In fondo tra 69 e tre quarti e 70 cosa cambia? E tra 45 e mezzo e 46?”.

Nobile russa per origini paterne, attrice teatrale di formazione classica, Helen Mirren ha interpretato i ruoli più diversi al cinema e in teatro e da ultimo anche la tv (Prime Suspect). E ben quattro sovrane, tra cui ovviamente la regina Elisabetta II di The Queen di Stephen Frears, premiatissimo film del 2006. “Ne aggiungerei un’altra se potessi, Caterina la Grande, potrei interpretarla nell’ultima parte della sua vita, quando era grassa e finalmente finirei di preoccuparmi del peso. Stare a dieta è una delle cose che detesto del cinema, oltre alle prove che per me sono un’antitesi del cinema che è invece trovare il momento magico in cui la cosa che rappresenti diventa vera”.

Parlando di personaggi, alla sua carriera ne aggiungerebbe piuttosto un altro: Hillary Clinton, “la sua traiettoria di donna tra il XX e il XXI secolo è davvero interessante, purtroppo non sarò io, ma certo mi piacerebbe”.

L’attrice, che è stata una delle protagoniste della Londra anticonformista degli anni ’70, non mette da parte con gli anni la rabbia. “I cambiamenti sono lenti e bisogna avere la pazienza di aspettare. A me indigna il sessismo che c’è ad Hollywood e nel mondo del cinema, le differenze salariali ad esempio, perché un’attrice deve guadagnare meno di un uomo? Io sono una ribelle, cerco di discutere, far valere il mio punto di vista ma bisogna spingere verso politiche di uguaglianza. È incredibile quanti anni ci siano voluti per cambiare, ad esempio, l’atteggiamento rispetto alle tematiche omosessuali. I gay sono stati fondamentali nel mondo dell’arte e della cultura e da giovane mi disperavo nel vedere come erano trattati e ghettizzati. Oggi possono sposarsi ed è una cosa incredibile vedere questa conquista. Verrà un tempo anche per l’uguaglianza dei sessi e intanto aspetto di vedere che Hillary Clinton diventi il prossimo presidente americano”.

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