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Hooliganismo: palla nel campo dei cantoni e dei club

(Keystone-ATS) La palla nella lotta all’hooliganismo è nelle mani dei cantoni e dei club. Mentre i primi vogliono stringere la vite, i secondi sono riluttanti all’idea di biglietti combinati treno-ingresso allo stadio e a quella di un’autorizzazione obbligatoria per l’organizzazione di partite.

La Confederazione non è competente per le misure allo studio, ha dichiarato oggi il ministro dello sport Ueli Maurer al termine della decima tavola rotonda nazionale contro la violenza legata agli avvenimenti sportivi.

Il consigliere federale saluta la collaborazione stretta tra la politica e lo sport e non ha mancato di rilevare che ci sono divergenze di vedute. I prossimi mesi e anni, la priorità andrà ad azioni decentralizzate, ha detto Maurer. Toccherà ai cantoni assumersi le loro responsabilità, gli ha fatto eco il consigliere di stato basilese Hanspeter Gass.

La Conferenza dei direttori cantonali di giustizia e polizia punta su una revisione del concordato intercantonale. Diversi provvedimenti sono proposti, come l’introduzione di un obbligo di autorizzazione per incontri di calcio e di hockey su ghiaccio delle leghe superiori e, se del caso, anche delle leghe inferiori.

Queste autorizzazioni potrebbero accompagnarsi a obblighi. Per esempio misure per garantire la sicurezza dei club e quella dei tifosi al loro arrivo e alla loro partenza dallo stadio. Altro provvedimento: il controllo sistematico dell’identità dei gruppi di tifosi permetterebbe simultaneamente di verificare che non comprendano persone bandite dagli stadi o da determinati perimetri.

È stata evocata anche l’organizzazione di treni charter e l’introduzione di biglietti combinati per i tifosi in occasione di partite a rischio, come pure al possibilità di ordinare un “divieto di perimetro” esteso a tutto il territorio nazionale.

I club di hockey e di calcio si dicono disposti a prendere misure, in particolare per meglio identificare gli hooligan: videosorveglianza, foto su internet. I biglietti combinati sono per contro giudicati di difficile applicazione: il provvedimento potrebbe tradursi per esempio nell’obbligo per dei fan sangallesi dell’HC Davos di recarsi dapprima nei Grigioni per poter assistere poi a un match a Zurigo.

L’obbligo di ottenere una autorizzazione per organizzare una partita e dal canto suo giudicato troppo burocratico dai club. Alcuni temono una lista di obblighi troppo onerosa e sconfitte per forfait in serie legate a rifiuti di autorizzare partite.

La tavola rotonda era stata istituita nel 2007 dall’allora ministro dello sport Samuel Schmid, alla vigilia dei campionati europei di calcio. In vista di uno svolgimento più sicuro della grande manifestazione sportiva, la Confederazione aveva assunto il ruolo di coordinatrice e intermediaria tra tutti i partner addetti a garantire la sicurezza. Aveva inoltre attuato provvedimenti di sua competenza, come l’adeguamento della legge federale sulle misure per la salvaguardia della sicurezza interna e la creazione di una base legale per la banca dati HOOGAN e le relative sanzioni.

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