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I Politecnici federali contribuiscono all’uscita dal nucleare

(Keystone-ATS) Rafforzare la ricerca ed accompagnare il processo di uscita dal nucleare voluta dal Consiglio federale nella sua Strategia energetica 2050. I Politecnici federali vogliono dare il loro contributo alla svolta energetica.

Diversi ricercatori stanno studiando come gestire le sfide future per coniugare l’abbandono del nucleare e la tutela climatica, ha indicato oggi il Consiglio dei politecnici federali.

Negli ultimi anni la somma investita dai Politecnici nella ricerca energetica è passata da 150 a 190 milioni di franchi. In giugno il Consiglio federale ha detto che chiederà al Parlamento di stanziare a questo scopo 200 milioni fra il 2013 e il 2016. Secondo il Consiglio dei politecnici, questi soldi vanno investiti in modo duraturo sia per i gruppi di ricerca che per i progetti.

“Per ottenere risultati occorrono più materia grigia e più progetti di grande qualità”, ha dichiarato in una conferenza stampa a Berna il presidente del Consiglio dei Politecnici federali, Fritz Schiesser. Per mettere alla prova le conclusioni scientifiche e ottenere soluzioni innovatrici e commercializzabili sono necessarie installazioni pilota e piattaforme di scambio di informazioni scientifiche e tecnologiche.

Fra i temi di ricerca figura ad esempio quello dello stoccaggio e della distribuzione dell’energia prodotta in modo sostenibile attraverso le cosiddette “smart grids”. Un esempio di “rete intelligente”, necessaria per far fronte ai ritmi irregolari di produzione di energia attraverso gli impianti solari o quelli eolici, è in fase di sperimentazione sul campus dell’ETH di Zurigo, sull’Hönggerberg, ha indicato Marco Mazzotti, responsabile dell’Energy Science Center del politecnico zurighese.

Un altro esempio consiste nella produzione di gas metano a partire dagli scarti del legno e dell’agricoltura, ha dichiarato Alexander Wokaun, membro della direzione dell’Isituto Paul Scherrer (PSI) di Villigen (AG). Il gas prodotto viene trasformato in corrente attraverso un motore a gas o una cella a combustibile. Il PSI sta sviluppando un simile progetto in collaborazione con partner privati.

Hans Björn Püttgen, responsabile dell’Energy Center del Politecnico di Losanna, ha da parte sua illustrato con un esempio semplice ma significativo quale contributo può dare l’energia prodotta con il vento per la svolta energetica. Attualmente sono in costruzione in Svizzera otto impianti eolici. “Per sostituire la centrale nucleare di Mühleberg (AG) ce ne vorrebbero 850”.

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