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Il capo dei talebani, il mullah Omar, è morto due anni fa

(Keystone-ATS) Il leader dei talebani, il mullah Omar, è morto più di due anni fa. La notizia che circolava con insistenza è stata confermata questa sera dai servizi segreti afghani.

Il mullah Omar “è morto in ospedale a Karachi (nel sud del Pakistan) nell’aprile del 2013” e “in circostanze misteriose”, ha detto all’agenzia di stampa francese Afp Haseeb Sediqi, portavoce della Direzione della sicurezza nazionale, l’intelligence afghana.

Il governo afghano ha intanto confermato che “sulla base di una informazione degna di fede, il mullah Omar, leader dei talebani, è morto nell’aprile 2013 in Pakistan”. “Il terreno per un negoziato di pace afghano – si dice in un comunicato presidenziale – è ora più solido di prima”.

I talebani non hanno ufficialmente né confermato né smentito la morte del loro leader, la cui assenza pesava su una ribellione divisa in fazioni.

Da diversi anni e nel corso di un conflitto sanguinoso la cui intensità non si riduce, voci non confermate hanno regolarmente riferito della morte del capo talebano, che secondo fonti concordanti ha trovato rifugio in Pakistan, dopo la caduta del suo regime.

Ma queste voci si sono fatte particolarmente insistenti oggi, due giorni prima di un secondo ciclo di discussioni previste tra Kabul e i talebani, dopo quelle di inizio luglio a Murree, nei pressi della capitale pachistana Islamabad.

Le voci sulla morte di mullah Omar, alleato di al Qaida e capo di un regime draconiano al potere a Kabul tra il 1996 e il 2001, sono state fomentate dalla totale assenza di messaggi audio o video recenti da parte sua. Nei loro messaggi ufficiali, anche i talebani hanno sempre taciuto sulla sua sorte.

In aprile avevano pubblicato una biografia dettagliata del loro “carismatico” capo supremo. Questa iniziativa inedita era stata interpretata da alcuni osservatori come una reazione alla crescente concorrenza dell’autoproclamato Stato islamico (IS) al quale primi gruppi di talebani, apparentemente delusi dal silenzio del loro capo, si sarebbero uniti. Altri vi hanno invece visto un necrologio nascosto, confessione ufficiosa della sua morte.

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