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Il Consiglio federale in Ticino per la conferenza ambasciatori

(Keystone-ATS) Il Consiglio Federale è sceso oggi in Ticino, dove a Lugano si è aperta la conferenza annuale degli ambasciatori. L’evento, che dura sino al 21 agosto, si svolge all’insegna del tema “Diplomazia e promozione economica”. Nel pomeriggio i ministri hanno colto l’occasione per incontrare le autorità cantonali e comunali e si sono intrattenuti con la popolazione.

La scelta di Lugano e del Ticino è stata dettata dal desiderio di sottolineare il ruolo che il cantone è chiamato a svolgere per rafforzare la coesione nazionale e favorire i legami tra il Nord e il Sud della Svizzera nonché con l’Italia, in particolare con la Lombardia, ha affermato il presidente della Confederazione Didier Burkhalter nel suo discorso davanti a oltre 250 rappresentanti della Svizzera all’estero confluiti sulle sponde del Ceresio.

Parlando del Ticino, il capo del dipartimento federale degli affari esteri ha rilevato che le relazioni transfrontaliere sono una caratteristica del cantone meridionale dove lavorano 60 000 frontalieri italiani, un quarto dei lavoratori del Ticino. Essi contribuiscono in modo rilevante al progresso economico del cantone e della Svizzera. Allo stesso tempo – ha aggiunto – questo traffico transfrontaliero pone il Ticino di fronte a grandi sfide nell’ambito dell’infrastruttura e del mercato del lavoro.

Nel pomeriggio i membri del governo sono stati accolti dalle autorità cantonali e comunali e da centinaia di cittadini. Alcuni giovani hanno colto l’occasione per ricordare con cartelli il problema della disoccupazione giovanile ticinese.

“La presenza del Consiglio federale è un evento straordinario”, ha affermato il sindaco di Lugano Marco Borradori. Questo non deve restare però un momento isolato e il cantone può dare un contributo alla comprensione con i Paesi vicini. Dal canto suo il presidente del Consiglio di Stato Manuele Bertoli ha sottolineato l’importanza simbolica della presenza degli ambasciatori. E ha usato la metafora del ponte per descrivere il ruolo del Ticino in Svizzera. I ponti creano relazioni e sono luoghi d’incontro, ha affermato.

“È in Ticino che batte il cuore del Paese: attorno al Gottardo, il cui epicentro è in terra ticinese. Là dove la Svizzera è nata e cresciuta”, ha affermato a sua volta il consigliere federale Didier Burkhalter calorosamente applaudito. Ha quindi ringraziato per tutto quello che il Ticino apporta alla Svizzera.

“Sappiamo che ci sono dei problemi”, ha ammesso riferendosi in particolare al traffico, alla migrazione e alle questioni economiche e fiscali, ma “ce ne stiamo occupando. È chiaro che non saremo sempre d’accordo su tutte le soluzioni. Ma sulle cose essenziali andiamo nella stessa direzione”, ha aggiunto. Ha infine esortato a lavorare insieme. “Il Ticino non è dimenticato e il Consiglio federale presta attenzione a porre anche le vostre sfide nel cuore degli interessi globali del Paese”, ha concluso. In seguito le autorità si sono trasferite in Piazza Riforma dove i consiglieri federali si sono intrattenuti con la cittadinanza.

In mattinata, la consigliera federale Eveline Widmer-Schlumpf ha colto l’occasione della visita in Ticino per recarsi al confine meridionale svizzero dove i collaboratori del Corpo delle guardie di confine (Cgcf) di Ponte Tresa le hanno illustrato la situazione. Di particolare interesse per Widmer-Schlumpf sono stati i mezzi a disposizione e le possibilità offerte per lottare contro la criminalità transfrontaliera e affrontare le ondate migratorie.

Durante la conferenza a Lugano gli ambasciatori hanno in programma nei primi due giorni tavole rotonde e seminari in cui si parlerà tra l’altro della situazione in Ucraina e della competitività della piazza economica svizzera. Mercoledì visiteranno varie regioni del Ticino e l’ultimo giorno i partecipanti si sposteranno in Italia dove saranno informati su Expo 2015 a Milano.

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