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Immigrazione: PLR, priorità al lavoro indigeno

(Keystone-ATS) Il gruppo parlamentare del PLR ha discusso questa sera per circa tre ore dell’iniziativa sull’immigrazione di massa. I liberali-radicali, più che tetti massimi, chiedono la priorità ai lavoratori indigeni, applicabile a partire da una certa soglia.

Il gruppo si è espresso all’unanimità per questo modello, ha dichiarato il ticinese Ignazio Cassis ai media a Berna. In questo modo ci sono più probabilità di trovare una soluzione consensuale con l’Unione europea (Ue), senza andare contro la volontà del popolo, ha aggiunto il capogruppo.

Dare priorità ai lavoratori indigeni, significa che i datori di lavoro devono assumere prima persone che già risiedono in Svizzera. Il meccanismo partirebbe automaticamente oltre una certa soglia, così come propone il Consiglio federale per la clausola di salvaguardia. Priorità indigena e clausola sarebbero quindi combinate, senza definizione di tetti massimi. Il PLR non specifica se queste regole siano da applicare a livello regionale o nazionale.

L’idea verrà proposta alla commissione competente. Il tempo necessario per l’analisi farà in modo che nel frattempo si conoscerà il risultato del voto nel Regno Unito sull’uscita dall’Ue (Brexit), cosa che semplificherà i lavori, ha sostenuto ancora Cassis.

Per l’applicazione della proposta PLR si potrebbe utilizzare il modello creato per il Ticino dal professore ed ex Segretario di Stato Michael Ambühl. Questo modello si riferisce in particolare ai frontalieri, ma può essere adattato, ha detto Cassis.

Una clausola di salvaguardia unilaterale viene invece vista solamente come “ultima ratio” dai liberali-radicali. Anche il Consiglio federale preferirebbe una soluzione consensuale.

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