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Imposta successioni: chiaramente bocciata

(Keystone-ATS) Ancora non si conoscono i risultati definitivi, ma una cosa è già certa: l’iniziativa volta a introdurre un’imposta federale sulle successioni e le donazioni è stata bocciata oggi in votazione popolare con oltre il 70% dei voti.

Finora sono noti i risultati definitivi di venti cantoni, tra cui i Grigioni che hanno respinto l’iniziativa denominata “Tassare le eredità milionarie per finanziare la nostra AVS” con il 76%. Tutti i cantoni di cui si conoscono i risultati hanno detto “no”: la percentuale più alta di voti negativi si registra a Svitto (82,8%), la più bassa a Basilea Città (58,7%). Sul piano nazionale il fronte dei contrari si attesta attualmente al 72,1%.

Il segretario generale dei Verdi liberali Michael Köpfli, tra i primi a reagire, ha espresso soddisfazione, affermando che questo non è il momento di gravare sulle piccole e medie imprese (PMI). In un momento di forte valutazione del franco non è opportuno aumentare la pressione fiscale, ha detto Köpfli, secondo cui l’imposta federale sottoposta a votazione non costituiva una soluzione duratura ai problemi finanziari della previdenza vecchiaia.

Sulla stessa linea il consigliere agli Stati Pirmin Bischof (PPD/SO), secondo il quale il responso delle urne suona come una sorta di monito: il voto è stato chiarissimo e il fronte dei contrari impressionante. I posti di lavoro, soprattutto quelli che dipendono dalle PMI, non devono essere messi in pericolo.

Tra i sostenitori dell’iniziativa, il consigliere nazionale Corrado Pardini (PS/BE) ha detto che anche dopo il voto odierno il problema della ridistribuzione della ricchezza rimane irrisolto. Il popolo non ha accettato le nostre soluzioni, ha spiegato, ma la questione dell’equità sociale deve rimanere al centro dell’attività politica.

Commentando i primi dati disponibili il politologo e direttore dell’istituto gfs.bern, Claude Longchamps, ha spiegato che i fautori dell’iniziativa hanno avviato la campagna in ritardo, mentre gli avversari hanno subito occupato il terreno. L’argomento di nuovi finanziamenti volti a consolidare l’AVS non ha fatto breccia: l’accento si è spostato invece su “valori svizzeri”, come le PMI, che con la nuova imposta sarebbero state penalizzate.

Joël Blunier, segretario generale del Partito evangelico, sostenitore dell’iniziativa assieme alla sinistra, ha ammesso che la sua formazione politica “non è riuscita a far passare il messaggio”. “Gli oppositori hanno calcato l’accento sui presunti danni per le PMI, ma non hanno parlato degli obiettivi, ossia reperire nuove modalità di finanziamento per l’AVS”. Non siamo riusciti, ha aggiunto, a contrastare “informazioni false”.

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