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In Croazia parità, si profila nuovo stallo politico

Zoran Milanovic KEYSTONE/EPA/ANTONIO BAT sda-ats

(Keystone-ATS) In Croazia, dove oggi si è tornati a votare per le politiche anticipate, si profila una lunga notte di attese, e probabilmente un altro periodo di incertezza e instabilità politica.

Stando infatti agli exit poll, si andrebbe nuovamente verso una totale parità tra i due principali schieramenti, il centrosinistra dell’ex primo ministro Zoran Milanovic e il centrodestra guidato dall’eurodeputato Andrej Plenkovic.

I dati diffusi dalle tv subito dopo la chiusura delle urne attribuiscono alla coalizione raggruppata attorno ai socialdemocratici, come anche a quella dell’Unione democratica croata (Hdz, conservatori), 57 parlamentari ciascuna, sui 151 che compongono il parlamento monocamerale di Zagabria.

Sembra dunque che i croati abbiano ripetuto il voto di completa parità registratasi nelle elezioni del novembre scorso, quando le due grandi formazioni politiche avevano ottenuto 56 deputati a testa. Se gli exit poll verranno confermati dai dati reali, in Croazia si prospetta una nuova impasse e stallo politico, simile a quello degli ultimi dieci mesi, con lunghi e complicati negoziati post-elettorali.

In parlamento entrerà anche questa volta, come terza forza, il partito centrista Most (Ponte), formazione dai forti connotati populisti, che a gennaio aveva formato il governo con i conservatori per poi farlo cadere per insuperabili dissensi dopo appena quattro mesi. I dodici parlamentari di Most saranno anche questa volta decisivi per la futura maggioranza, sebbene di molto ridotti rispetto ai 19 dell’anno scorso.

Una parte dei voti di Most sembra si sia dirottata verso una seconda coalizione ultrapopulista, denominata Muro umano, creata in parte sul modello di altri movimenti politici europei fortemente critici verso la vecchia politica, accusata di essere al servizio delle banche e dei poteri forti e non dei molti cittadini in difficoltà.

I rappresentati del Muro umano, che avrebbe sette deputati in parlamento, rifiutano a priori qualsiasi accordo post-elettorale, ponendosi come opposizione dura e intransigente.

Il quadro politico che sembra delinearsi dopo il voto odierno rappresenta sicuramente una delusione per i socialdemocratici di Milanovic, dato che soli tre mesi fa, al momento del collasso del governo uscente formato da Hdz e da Most, speravano in una facile vittoria.

Gli strani appelli a destra e la retorica nazionalista e antiserba alla quale in campagna elettorale ha più volte attinto Milanovic pare non abbia dato il risultato sperato. Sul versante opposto, il volto nuovo e moderato dei conservatori, l’eurodeputato Andrej Plenkovic, può ritenersi soddisfatto per essere riuscito a mantenere un solido risultato del proprio partito, anche dopo aver espulso dalla propria coalizione tutti i partiti di estrema destra, che restano fuori anche dal parlamento.

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