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Incendi: parchi naturali in fiamme in Spagna e Grecia

(Keystone-ATS) Migliaia di ettari di vegetazione distrutti, parchi naturali bruciati e l’evacuazione di centinaia tra abitanti e turisti sono il risultato di una serie di incendi che, complice l’ondata di caldo e il vento, stanno devastando la Spagna e la Grecia.

Nella penisola iberica ad essere colpite sono soprattutto le Canarie e la Galizia, mentre in Grecia le preoccupazioni sono per il Monte Athos dove è in fiamme la foresta che circonda l’importante comunità monastica ortodossa. In Spagna, colpita ogni estate dal fenomeno, si parla quest’anno degli incendi più devastanti da dieci anni.

Nell’arcipelago delle Canarie un incendio che era scoppiato una settimana fa a La Gomera era stato domato, ma ieri le fiamme sono riprese riproponendo le preoccupazioni per il parco naturale di Garajonay, un ecosistema protetto, patrimonio mondiale dell’Unesco. Nella serata di oggi un’alta colonna di fuma si staglia sul centro dell’isola dove si trova il parco, mentre il fuoco si sta estendendo più a est in una zona montuosa di crepacci difficile da raggiungere.

“Il fuoco è attivo su tre fronti”, precisano le autorità, sottolineando che in totale sono andati distrutti 3.300 ettari in una settimana. Il governo locale ha chiesto mezzi aerei supplementari, oltre ai cinque aerei e due elicotteri dell’isola che non sono sufficienti a fermare l’avanzata delle fiamme. Nella sola giornata di oggi sono state evacuate 400 persone le cui case sono pericolosamente vicine al fronte dell’incendio, favorito dal caldo torrido e dal tasso di umidità molto basso.

Un altro incendio infuria a Tenerife, sempre alle Canarie, così come in Galizia dove da ieri sono andati bruciati oltre mille ettari. Il più grave di questi incendi è quello scoppiato a Barco de Valdeorras, che ieri ha provocato l’evacuazione di due villaggi. A collaborare nella lotta contro le fiamme sono giunti pure pompieri dalla Francia.

Anche in Grecia la lotta contro gli incendi ha visto la partecipazione di vigili del fuoco di nazioni diverse. Le fiamme sul Monte Athos si sono sviluppate non lontano dal monastero serbo di Hilandariou, una delle grandi istituzioni monastiche del Monte Athos, e il governo di Belgrado ha inviato una cinquantina di vigili del fuoco.

Da parte greca sono stati dispiegati 200 vigili del fuoco, oltre 300 soldati, una cinquantina di veicoli e 14 aerei e sette elicotteri. Nonostante l’impegno delle squadre al lavoro, le fiamme continuano comunque ad avanzare anche se per i 20 monasteri non ci sono al momento pericoli. Diversa la situazione nella zona balneare vicina, dove alcuni hotel sono stati minacciati dalle fiamme.

Un portavoce dei vigili del fuoco ha precisato che il lavoro si presenta estremamente difficile perchè la foresta, una riserva ecologica, è quasi impenetrabile, senza punti di accesso o zone tagliafiamme. Inoltre la direzione del vento cambia in continuazione rendendo così vani gli sforzi di contenimento. Le autorità ancora non hanno accertato se l’incendio, che ha già distrutto 1.500 ettari tra foresta, oliveti e vigne, sia stato frutto di una disattenzione o se sia doloso.

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