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India: trionfo oltre previsioni per destra di Modi

(Keystone-ATS) Il partito della destra di Narendra Modi ha trionfato alle elezioni parlamentari in India infliggendo una secca sconfitta al Congresso, la formazione politica al potere negli ultimi dieci anni e guidata dall’italo indiana Sonia Gandhi. Secondo i primi risultati del conteggio di circa 550 milioni di schede, il Bharatya janata party (Bjp) e i suoi alleati hanno conquistato oltre 320 seggi sul totale di 543 della Camera bassa. Da solo, il partito indu nazionalista ha ottenuto oltre 272 seggi, il ‘magicò numero della maggioranza.

Secondo il conteggio ancora non ufficiale della tv Cnn Ibn, ha ottenuto 282 parlamentari. È la prima volta che un partito, che non sia quello dei Gandhi, riesce ad avere oltre la metà del Parlamento. Tutti gli analisti sottolineano la sonora sconfitta del Congresso, affidato in questa campagna elettorale al figlio di Sonia, Rahul, e che va oltre le già nere previsioni degli exit poll di lunedì. Rispetto al cospicuo numero di 206 deputati del Lok Sabha uscente, ora stenta a raggiungere quota 50. È una sconfitta che mette in discussione la gestione storica della famiglia Gandhi-Nehru sul partito.

Su Twitter il governatore del Gujarat ha scritto: “L’India ha vinto, stanno per arrivare giorni belli”. Dopo aver incontrato la madre in Gujarat, per ricevere la sua benedizione, Modi arriverà oggi a New Delhi e all’inizio della prossima settimana è previsto il giuramento come primo ministro.

Fin dal mattino, quando è emerso che il Bjp era in testa, migliaia di sostenitori hanno iniziato a festeggiare davanti alla sede del partito a New Delhi. Gli exit poll avevano previsto la vittoria, ma non in così larga misura. La destra è riuscita a conquistare tutti i sette seggi della capitale e per la prima volta a ottenerne uno in Kerala, lo stato meridionale rimasto l’unico in mano al Congresso. Modi ha nettamente sconfitto Arvind Kejriwal nella “battaglia” di Varanasi, l’antica Benares, dove i due leader erano candidati.

Domani mattina, il premier uscente Manmohan Singh presenterà le sue dimissioni al presidente della Repubblica, mentre il 21 maggio è previsto il giuramento di Modi alla guida del governo.

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