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Indice acquisti PMI segnala industria svizzera ferma sul posto

(Keystone-ATS) Industria svizzera ferma sul posto: l’indice svizzero dei responsabili degli acquisti (Purchasing Manager’s Index, PMI) si è attestato in gennaio a 50,0 punti, vale a dire perfettamente sulla soglia che divide la crescita dalla contrazione.

Rispetto a dicembre vi è stata una flessione di 0,4 punti, mentre su base annua l’indicatore è salito di 1,0 punti.

Un anno dopo l’abbandono del cambio minimo euro/franco da parte della Banca nazionale svizzera (BNS) la congiuntura industriale resta quindi ancora immobile, osservano in un comunicato gli economisti di Credit Suisse, che interpretano i dati raccolti mensilmente in un sondaggio dall’associazione di categoria Procure.ch.

La stabilizzazione dell’indice in prossimità della soglia di crescita segnala però che non ci si deve più attendere una vera e propria flessione, continuano gli esperti. “Evidentemente l’industria svizzera è in grado di destreggiarsi nell’attuale contesto caratterizzato da una ripresa globale, con un cambio con l’euro attorno a 1.10 e uno con il dollaro vicino alla parità”.

Il dato pubblicato oggi è inferiore alle previsioni degli analisti. Questi puntavano infatti su 50,9 punti, partendo però dal dato di dicembre di 52,1, nel frattempo rivisto a 50,4.

Nel dettaglio, il sottoindice produzione si è attestato, per il quarto mese di fila, in zona di progressione (54,6 punti, -0,6). Il comparto ordini rimane per contro ancora debole (48,3 punti, -0,4). Le prospettive per il mercato del lavoro continuano a essere fosche: il sottoindice occupazione è rimasto per il quattordicesimo mese di fila in territorio negativo (47,9 punti, +1,4). “Pertanto una rapida ripresa appare poco probabile”, sintetizzano gli specialisti di Credit Suisse.

La banca ha pubblicato anche l’ultimo dato relativo all’indice PMI per il settore dei servizi: depurato dagli effetti stagionali ha raggiunto 51,2 punti, 7,5 punti in più dello stesso mese del 2015. Gli organici si sono ridotti ulteriormente e i prezzi sono calati ancora, mentre nel contempo sono cresciuti gli ordinativi. L’attività commerciale si è comunque attestata al di sopra della soglia di crescita, commentano gli economisti.

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