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Industria ferroviaria svizzera: per Unia e SEV occorre investire

(Keystone-ATS) Occorre investire nell’industria svizzera del materiale rotabile: lo affermano i sindacati Unia e SEV, che sulla base di uno studio da loro commissionato sottolineano anche l’importanza della formazione quale pilastro portante del reclutamento di personale qualificato nel settore.

L’industria ferroviaria elvetica è ben posizionata a livello internazionale ed è concorrenziale, rilevano le due organizzazioni dei lavoratori in un comunicato odierno. Lo conferma tra l’altro l’ordine per i nuovi treni FFS sulla linea del San Gottardo attribuito al costruttore turgoviese Stadler Rail. Ma la posizione di forza a medio e lungo termine non è assicurata.

Stando allo studio, in rapporto all’intero settore secondario il comparto della costruzione ferroviaria va meglio, mentre quello delle riparazioni e della manutenzione è meno performante.

Nel ramo in questione la sfida del personale è importante. Gli apprendisti aumentano, ma le società del settore si lamentano di una carenza di specialisti, ciò che fa loro guardare all’estero, in particolare a causa dell’insufficiente numero di diplomanti dei politecnici federali. L’aumento della specializzazione ha inoltre come conseguenza il fatto che gli ausiliari hanno sempre più difficoltà a trovare un impiego.

Sulla base dei risultati dello studio Unia e SEV hanno elaborato un elenco di proposte, con l’obiettivo di preservare e sviluppare a lungo termine il livello tecnico del ramo. Questo permetterà di assicurare posti di lavoro nonché in modo generale un plusvalore per l’economia, afferma Corrado Pardini, responsabile del settore industria di Unia e consigliere nazionale (PS/BE).

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