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Iniziativa autodeterminazione: al via la campagna per il “no”

Per gli oppositori l'inizitiva UDC è "anti diritti umani", perché rimette tra l'altro in questione l'adesione della Svizzera alla Convenzione europea sui diritti dell'uomo (foto d'archivio). Keystone/PETER SCHNEIDER sda-ats

(Keystone-ATS) Poca chiarezza e diverse contraddizioni nell’iniziativa dell’UDC “Il diritto svizzero anziché giudici stranieri”, detta anche “per l’autodeterminazione”, potrebbero mettere in pericolo gli accordi internazionali siglati dalla Svizzera.

È questa l’opinione, espressa oggi a Berna, del comitato di oppositori al testo in votazione il 25 novembre.

L’iniziativa sarebbe troppo radicale e danneggerebbe la Confederazione da molti punti di vista: dalla protezione dei diritti umani, a margini di manovra per trattative in ambito politico ed economico, passando per lo Stato di diritto, è stato spiegato ai media dal comitato, nel quale sono rappresentati diversi partiti e organizzazioni civili ed economiche.

Il testo “non porta chiarezza fra i livelli di diritto, ma tramite contraddizioni garantisce solamente incertezza. Questa incertezza sarebbe dannosa per la Svizzera”, ha spiegato il consigliere agli Stati Philipp Müller (PLR/AG).

Secondo gli oppositori, il testo finirebbe per mettere in pericolo tutti gli accordi internazionali, compresi quelli confermati più volte dagli stessi cittadini svizzeri. Con questa spada di Damocle, per la Confederazione diventerebbe molto difficile arrivare a nuove intese.

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