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Iniziativa prezzi accessibili: si esprime il comitato contrario

L'Iniziativa popolare "Più abitazioni a prezzi accessibili" non è stata studiata bene e gli effetti negativi sono nettamente superiori a quelli positivi, secondo il comitato contrario. Immagine d'archivio. KEYSTONE/CHRISTIAN BEUTLER sda-ats

(Keystone-ATS) L’Iniziativa popolare “Più abitazioni a prezzi accessibili” non è stata studiata bene e gli effetti negativi sono nettamente superiori a quelli positivi.

È questa l’opinione espressa oggi a Berna dal comitato contrario al testo, composto di membri di PBD, PPD, PLR, Verdi liberali e UDC.

Secondo gli oppositori si tratta di un intervento estremo sul mercato, fatto nefasto sia per il settore degli alloggi sia dal punto di vista della protezione ambientale.

Sotto accusa viene messo fra le altre cose il concetto di pianificazione degli alloggi a livello federale: “Se il bisogno si fa sentire, i Cantoni e i Comuni possono prendere misure mirate in funzione della realtà locale”, afferma Brigitte Häberli-Koller (PPD/TG), secondo la versione scritta del suo discorso.

La quota del 10% di alloggi nuovi dedicati all’utilità pubblica è vista come sproporzionata e controproducente. Questa quota non sarebbe infatti ripartita in funzione della domanda e quindi delle necessità regionali, ma sarebbe semplicemente un numero da applicare a livello nazionale.

Sempre secondo il comitato degli oppositori, l’iniziativa risulterebbe eccessivamente burocratica, fatto che rischia di scoraggiare gli attori privati e quindi di portare a una diminuzione delle costruzioni, con un conseguente aumento degli affitti. Solo la piccola minoranza che usufruirà del 10% sovvenzionato avrà vantaggi.

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