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Ipoteche bancarie classiche le più care, secondo Comparis

A prima vista le ipoteche a tasso fisso offerte dalle banche tradizionali sono più costose rispetto a quelle di assicuratori e casse pensioni (foto d'archivio) KEYSTONE/CHRISTIAN BEUTLER sda-ats

(Keystone-ATS) A prima vista le ipoteche a tasso fisso offerte dalle banche tradizionali sono più costose rispetto a quelle di assicuratori e casse pensioni.

Le offerte online degli istituti bancari sono in assoluto le più economiche, secondo un’analisi del servizio di confronto online Comparis, che non tiene però conto degli sconti.

Se si considerano i tassi di riferimento pubblicati per le ipoteche, le banche online offrono condizioni nettamente migliori delle banche tradizionali, degli assicuratori e delle casse pensioni: la media dei tassi di riferimento per le ipoteche a tasso fisso di tre anni è dello 0,74%, per quelle di cinque anni ammonta allo 0,88% e per quelle di dieci all’1,43%, riferisce Comparis in un comunicato odierno.

Gli assicuratori fanno pagare in media l’1% (tre anni), l’1,13% (cinque anni) e l’1,52% (dieci anni), le casse pensioni rispettivamente lo 0,87%, l’1,04% e l’1,5%. I tassi di riferimento più elevati sono quelli offerti dalle banche con canali di distribuzione tradizionali, con una media per le ipoteche a tasso fisso dell’1,08% (tre anni), dell’1,18% (cinque anni) e dell’1,67% (dieci anni).

Stando all’esperto di finanze presso Comparis Frédéric Papp, citato nella nota, “le ipoteche online sono più economiche perché di solito sono soggette a varie restrizioni. Per esempio, il tetto massimo del deposito in pegno fornito dalla banca è del 66% oppure l’importo massimo del credito è limitato a un 1 milione di franchi. Inoltre, in alcuni casi è possibile solo rifinanziare un’ipoteca”.

Le possibilità di negoziazione sono inoltre generalmente più limitate per le ipoteche online rispetto agli altri canali di vendita: “spesso il tasso di riferimento indicato rappresenta già l’offerta più bassa del fornitore”, spiega Papp. Di solito le banche tradizionali pubblicano invece tassi di riferimento elevati ma concedono uno sconto se il cliente gestisce altre attività con la banca. “Di norma i tassi di riferimento sono circa dai 10 ai 50 punti base al di sopra del miglior prezzo negoziabile”, rileva l’esperto. Ciò significa che spesso si possono ottenere tassi d’interesse inferiori di quelli offerti online.

Intanto casse pensioni e assicuratori godono di vantaggi strutturali rispetto alle banche in materia di ipoteche: da un lato non sono soggetti al cuscinetto anticiclico di capitale imposto dalla Banca nazionale svizzera (BNS), dall’altro non sono tenuti a versare interessi sui risparmi e quindi non devono sovvenzionare i clienti risparmiatori.

Secondo Papp tuttavia gli assicuratori e le casse pensioni non dispongono (ancora) delle strutture e dei processi necessari per commercializzare le ipoteche in modo più aggressivo. “In questo ambito le banche sono in vantaggio. Per questo motivo le casse pensioni e gli assicuratori si concentrano su ipoteche semplici, a basso rischio e a lunga scadenza”, afferma l’esperto di Comparis. I criteri di assegnazione sono inoltre generalmente più severi di quelli delle banche.

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