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Iran: moglie Karrubi denuncia torture a figlio arrestato

(Keystone-ATS) TEHERAN – Picchiato, torturato e insultato: questo il trattamento riservato ad Ali Karrubi, figlio del leader dell’opposizione Mehdi Karrubi, arrestato durante manifestazioni avvenute giovedì, secondo una lettera aperta inviata da sua madre alla Guida Suprema, ayatollah Ali Khamenei.
Intanto un giornale, Javan, ha reso noto che altri cinque fedeli Bahai, religione messa al bando dalla Repubblica islamica, sono stati arrestati il 10 febbraio, un giorno prima dell’anniversario della rivoluzione. Non si conoscono le accuse nei loro confronti. In carcere sono finiti Niki Khanjani, Ashkan Basari, Maria Jafari, Human Sistani e Romina Zabihian.
Sette leader Bahai in carcere in Iran fin dal 2007 sono sotto processo dal mese scorso con l’accusa di complicità con Israele, mentre altri 12 sono stati arrestati con l’accusa di avere avuto un ruolo nell’organizzare le proteste.
E’ nel frattempo tornata alla normalità l’attività di due siti dell’opposizione, Jaras e Kaleme, quest’ultimo dell’ex primo ministro Mir Hossein Mussavi, che venerdì erano stati attaccati da hacker di un ‘Iranian Cyber Army’, sospettati dagli oppositori di dipendere dai Pasdaran.
Ali Karrubi, arrestato giovedì sulla Piazza Sadeghieh, nell’ovest di Teheran, quando un raduno dell’opposizione era stato attaccato dalle forze di sicurezza, era stato rilasciato alcune ore dopo. Ma molti altri giovani rimangono in stato di detenzione ed è urgente “aiutarli” perché non avvenga che “muoiano sotto tortura”, afferma Fatemeh Karrubi, citata dal sito del marito, Sahamnews.
Il mese scorso una commissione d’inchiesta del Parlamento ha denunciato i maltrattamenti inflitti agli arrestati nelle manifestazioni dell’opposizione dell’estate scorsa, rinchiusi nel carcere di Kahrizak, affermando che tre di loro sono morti. Nella sua lettera Fatemeh Karrubi chiede perché “la magistratura non abbia ancora accertato quanto successo a Kahrizak e in altri centri di detenzione”.
Il sito pubblica anche una fotografia di Ali Karrubi in cui appaiono vasti ematomi sulle braccia e sulle spalle, conseguenze, scrive, delle torture a cui è stato sottoposto.
Il giovane, scrive la madre, è stato arrestato sulla Piazza Sadeghieh “solo perché cercava di proteggere suo padre”, che veniva attaccato da miliziani filogovernativi. La famiglia ha riferito che gli aggressori hanno rotto i vetri dell’auto su cui si trovava Mehdi Karrubi e gli hanno spruzzato in faccia gas urticante.

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