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Iraq: Amnnesty, centinaia civili morti in raid Mosul

La distruzione a Mosul (foto d'archivio) Keystone/EPA/AHMED JALIL sda-ats

(Keystone-ATS) Sono “centinaia” i civili uccisi nei raid aerei iracheni e della Coalizione anti-Isis a guida Usa su Mosul negli ultimi mesi, secondo quanto denuncia oggi Amnesty International.

L’organizzazione afferma che in un solo bombardamento, il 25 marzo, “fino a 150 persone” sono state uccise nel quartiere di Jadida, nell’ovest della città. Le autorità americane e irachene hanno aperto inchieste su questi episodi, ma il primo ministro Haidar al Abadi afferma che si tratta di “disinformazione”.

La maggior parte delle vittime sono state provocate dai bombardamenti sulla parte occidentale di Mosul, la più popolosa e dove è situato il centro, che le forze governative irachene cercano di strappare allo Stato islamico con un’offensiva cominciata il 19 febbraio scorso con il sostegno dei bombardamenti della Coalizione a guida Usa.

Donatella Rovera, consigliere per la risposta alle crisi di Amnesty International, che ha condotto l’inchiesta sul terreno, afferma che “i raid della Coalizione a guida Usa hanno distrutto case con all’interno intere famiglie e l’alto numero delle vittime civili suggerisce che le forze della Coalizione hanno mancato di prendere adeguate precauzioni per prevenire le morti dei civili, in flagrante violazione della legge umanitaria internazionale”.

In merito al bombardamento di Jadida, il premier iracheno Abadi ha affermato che i risultati preliminari di un’inchiesta aperta dal governo di Baghdad “differiscono da quanto è stato finora diffuso”. Ma non ha fornito cifre in proposito. Abadi ha anche denunciato quelli che ha definito “i tentativi di disinformazione”.

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