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Iraq: Blair insiste, con Saddam ‘il mondo sarebbe peggiore’

L'ex premier britannico Tony Blair (foto d'archivio). KEYSTONE/EPA PRESS ASSOCIATION POOL/STEFAN ROUSSEAU / POOL sda-ats

(Keystone-ATS) Tony Blair non accetta il giudizio di condanna, dopo il rapporto della commissione Chilcot sulla guerra in Iraq iniziata nel 2003 al fianco degli Usa, e insiste a ripetere che il mondo senza Saddam sia ‘un posto migliore’.

Intervistato stamattina alla radio, l’ex premier britannico ha sostenuto ancora una volta che, “a dispetto delle terribili conseguenze” di quel conflitto, il mondo sarebbe “in una posizione peggiore” se Stati Uniti e Gran Bretagna non fossero intervenuti militarmente in Iraq.

Blair, inoltre, ha negato che la nota segreta svelata dal rapporto Chilcot, da cui si deduce che egli si impegnò fin dal 2002 con il presidente George W. Bush a essere dalla stessa parte della barricata “comunque”, fosse “un impegno irrevocabile” a partecipare alla guerra dichiarata otto mesi più tardi.

Infine ha ammesso di pensare all’Iraq “ogni giorno”, ma è tornato a scaricare una parte di responsabilità sull’intelligence: “sarebbe stato molto meglio – ha detto – se ne avessi messo in dubbio i rapporti” sulle presunte armi di distruzione di massa di Saddam Hussein.

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