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Iraq: uccisi in un anno 500 jihadisti stranieri

(Keystone-ATS) Almeno 500 jihadisti provenienti da altri Paesi arabi sono stati uccisi in Iraq nell’ultimo anno, in particolare durante un’offensiva lanciata dall’inizio del 2014 nella provincia occidentale di Al Anbar, confinante con la Siria. Lo ha detto oggi il generale Rashid Fleih, comandante delle operazioni militari nella provincia.

Gruppi di insorti sunniti, tra cui i qaedisti dello Stato islamico dell’Iraq e del Levante (Isis), operativo anche in Siria, controllano ancora la città di Falluja e alcuni quartieri di quelli di Ramadi, nella provincia di Al Anbar.

L’esercito governativo assedia Falluja e compie regolarmente bombardamenti che provocano vittime anche tra la popolazione civile. Solo nelle ultime 24 ore, secondo un portavoce dell’ospedale centrale della città, si sono avuti sette morti e 45 feriti per colpi di mortaio e di artiglieria caduti sui quartieri di Jolan, Jubail, Shuhuda, Askery e Jughaify.

Intanto, come avviene già da tempo in Siria, anche in Iraq si registrano da alcune settimane scontri tra diversi gruppi jihadisti, in particolare tra l’Isis e Ansar al Sunna. Uno dei leader di quest’ultima organizzazione, Ibrahim Samir, è stato ucciso recentemente da membri dell’Isis nel villaggio di Muradiya, vicino a Kirkuk, secondo fonti della sicurezza.

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