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Islanda: non finiremo in bancarotta

(Keystone-ATS) REYKJAVIK – L’Islanda non fallirà. È quanto ha assicurato il governo di Reykjavik alla comunità internazionale alla luce della decisione delle agenzie di rating di declassare a “spazzatura” il debito del paese, dopo l’inaspettato e sorprendente veto posto ieri dal presidente Olafur R.Grimsson alla legge che autorizza la restituzione di 5 miliardi di dollari agli investitori britannici e olandesi coinvolti nel crac della Landsbanki.
“Molti stanno perdendo la pazienza nei nostri confronti. È una realtà che dobbiamo affrontare, ma non vedo segnali che puntano verso un nostro default”, ha detto il ministro delle finanze islandese, Steingrimur Sigfusson. “L’Islanda non finirà in bancarotta”, ha sottolineato.
La decisione del presidente islandese, che ha accolto la richiesta di bocciare il provvedimento sulla scia di una petizione firmata da oltre il 70% della popolazione, ha spinto Fitch a tagliare il rating di lungo termine sul debito estero a BB+ con outlook negativo, e Standard & Poor a porre il suo giudizio sul paese BBB- sotto creditwatch negativo con “la probabilità di un ulteriore declassamento se la situazione politica dovesse deteriorare”. Il taglio al rating dell’Isola potrebbe essere “tra uno e due punti entro un mese”, afferma l’agenzia.
Anche l’Unione europea ha deciso di “seguire da vicino” l’evolversi della situazione. E attraverso il portavoce, Amadeu Altafaj Tardio, ha ammonito che il modo con cui verrà gestita la questione del rimborso a Gran Bretagna e Olanda “sarà esaminato” per valutare una eventuale candidatura dell’Islanda a entrare nell’Unione europea.
Il colpo a sorpresa di Grimsson ha anche messo fine prematuramente alle vacanze dei parlamentari islandesi. Venerdì, infatti, riprenderanno i lavori in tutta fretta riunendosi in una seduta straordinaria per decidere se passare la palla agli elettori e indire un referendum per il 20 febbraio in modo da chiudere la spinosa questione del rimborso una volta per tutte. La riapertura del parlamento di Reykjavik era stata fissata per il 26 gennaio.

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