Prospettive svizzere in 10 lingue

Italia: è morta Anita Ekberg

(Keystone-ATS) L’attrice svedese Anita Ekberg, simbolo della Dolce Vita, è deceduta stamattina nella clinica San Raffaele di Rocca di Papa, alle porte di Roma, dove viveva da anni su una sedia a rotelle. Aveva 83 anni.

Nata a Malmö in Svezia il 29 settembre del 1931, Kerstin Anita Marianne Ekberg viene eletta Miss Svezia nel 1950 subito e subito dopo si trasferisce negli Stati Uniti per partecipare a Miss Universo. Non vince il concorso ma viene introdotta nel mondo del cinema dal produttore Howard Hughes.

Qui lavora con Jerry Lewis e Dean Martin in ‘Artisti e modelle’ del 1955 e l’anno dopo, nel 1956, è protagonista dell’ultimo film della coppia ‘Hollywood o morte!’ diretto da Frank Tashlin. Un ruolo che le fa vincere un Golden Globe come miglior attrice emergente.

Sempre nel 1956 King Vidor le affida una parte nel kolossal ‘Guerra e pacè e, prima de ‘La dolce vita’ (1960), recita anche ‘Nel segno di Roma’ (1958), diretto da Guido Brignone dove interpreta il ruolo della regina Zenobia che si ribella all’Impero Romano. Nel film di Federico Fellini è Sylvia, una famosa stella del cinema.

‘Marcello come here, hurry up’. La scena mitica della ‘Dolce vità in cui l’attrice si fa il bagno nella Fontana di Trevi e invita Marcello Mastroianni a raggiungerla (‘Marcello vieni qui, sbrigatì), ha fatto il giro del mondo consacrandola per sempre diva e icona di un’epoca.

Era una diva che non passava inosservata, e l’ultimo red carpet che l’ha vista protagonista al Festival di Roma del 2010 per il restauro della Dolce Vita, era stato un vero e proprio show, tra applausi dei fotografi e standing ovation dei presenti in sala che lei, con commozione e persino stupore, aveva ricambiato con un “allora vi ricordate ancora di me!” regalando ricordi e ironia.

Fino all’ultimo l’attrice Miss Svezia che Fellini scelse nel ’59 per giunonica bellezza dalle misure leggendarie era stata incerta se tornare alla ribalta per i 50 anni di quel film che l’aveva resa celebre ma che diceva di non sopportare più. Qualche tempo fa inviò una lettera-appello alla Fondazione Fellini chiedendo aiuto per le sue condizioni economiche e di salute.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR