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Italia: 7 mln in un giorno, Zalone batte tutti i record

(Keystone-ATS) Un botto forse inatteso anche per il recordman assoluto del cinema italiano. “Quo vado”, la nuova commedia di Gennaro Nunziante con Checco Zalone, uscita strategicamente a Capodanno sfiora in un giorno i 7 milioni di euro, con quasi un milione di presenze.

Non ce n’è per “Harry Potter e i doni della morte – parte II” (che il primo giorno aveva rastrellato 3,2 milioni), né per “Spiderman” (2,8 milioni), né tanto meno per l’ultimo “Star Wars” (1,8 milioni al debutto).

Del resto, centinaia di migliaia di italiani hanno scelto di brindare con Zalone: le proiezioni di mezzanotte e mezza del 31 dicembre solo nel circuito United Cinemas International (Uci) avevano registrato 133 mila presenze, pari a 1’150’000 euro, mentre nelle sale “The Space” le presenze erano state 95 mila, pari a 850’000 euro. Con l’epopea di Checco, impiegato pubblico cresciuto con l’ossessione del posto fisso, costretto a confrontarsi con l’abolizione delle Province e pronto a trasferirsi al Polo Nord pur di conservare la poltrona, il comico pugliese batte anche se stesso. “Sole a catinelle”, uscito il 31 ottobre 2013 e tuttora re degli incassi totali con 52 milioni (dato Cinetel), aveva rastrellato il primo giorno 2’354’057 euro (343’767 presenze), mentre “Che bella giornata”, uscito il 5 gennaio 2011, aveva fatto segnare al botteghino nelle prime 24 ore 2’718’522 euro (410’037 presenze). Un crescendo inarrestabile, iniziato il 27 novembre 2009 con “Cado dalle nubi” (401’278 euro al debutto, 64’206 presenze).

“Dovrebbe uscire un nuovo Zalone ogni anno per dare una spinta all’intero sistema del cinema italiano”, si frega le mani Pietro Valsecchi, che con la sua Taodue ha prodotto il film con Medusa. “È un risultato al di là di ogni immaginazione. Quasi 7 milioni di euro di incasso, pari a un milione di biglietti nel primo giorno di programmazione, è un dato incredibile che polverizza il record precedente di 3 milioni e mezzo. Anche a essere stati molto ottimisti mai si sarebbe potuta immaginare una partenza così”. Una “performance veramente unica”, sottolinea ancora il produttore, “che conferma l’eccezionalità di Checco Zalone nel panorama cinematografico italiano. Il 2016 si apre così per il nostro cinema con una iniezione di fiducia di cui si sentiva davvero il bisogno”. Quo vado è un film “che diverte e scalda il cuore”, si rallegra l’ad di Medusa Film Giampaolo Letta, felice per “il record che lascia quasi senza parole”.

Tra una canzone sulla prima Repubblica, con il protagonista che in stile Celentano canta versi come “senza Senato (…) il transessuale è disperato, mi perde tutto il fatturato e al suo posto c’è un Paese inginocchiato”, e un dichiarato richiamo alla commedia all’italiana (“Ci ispiriamo ai grandi, ma senza volerci paragonare con loro”, ha detto Zalone), Quo vado ha convinto anche la critica, che ha promosso l’equilibrio nella scrittura e la capacità di coniugare la satira sull’italiano medio con lo sberleffo sull’attualità. Senza dimenticare le brillanti performance dell’implacabile funzionaria ministeriale Sonia Bergamasco e del senatore Lino Banfi. Nel pubblico di Zalone anche il premier italiano Matteo Renzi, che ha visto ieri sera “Quo vado” con moglie e figli a Courmayeur, in Valle d’Aosta, dove è in vacanza.

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