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Italia: Alfano; via gestori Lampedusa, pensiamo a Croce rossa

(Keystone-ATS) Rescisso il contratto con Lampedusa Accoglienza, la cooperativa che gestisce il Centro immigrati dell’isola. È la prima mossa del Viminale, dopo il filmato shock delle docce antiscabbia agli ospiti della struttura. Il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, l’ha annunciata a Bruxelles, da dove ieri erano partiti gli strali del commissario Cecilia Malmstrom, indignata per le immagini trasmesse dal Tg2.

Ed oggi è intervenuto anche il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che ha parlato di “episodi inammissibili” che non devono “mettere in ombra e screditare l’impegno umanitario e solidale del nostro Paese”.

Sul tavolo di Alfano è arrivata la relazione confezionata dalla prefettura di Agrigento su quanto accaduto nel centro di accoglienza. La doccia di gruppo all’aperto non è una procedura prevista dal capitolato siglato da Lampedusa accoglienza. E c’è stata la decisione di chiudere il rapporto con l’ente gestore. “Lo Stato ed il governo italiano – ha detto il ministro – non possono accettare che vi siano nel proprio territorio nazionale situazioni di violazione dell’integrità della persona, della violazione della sua dignità, della violazione della privacy”.

La rescissione, ha aggiunto, “è una decisione dura e radicale, ma riteniamo che sia l’unica misura che possa far comprendere all’opinione pubblica nazionale ed internazionale ed anche ai gestori di tutti i centri che noi sui principi non transigiamo”. Alfano ha avanzato anche una proposta. “Su quella delicatissima trincea di Lampedusa – ha spiegato – pensiamo di chiedere che la gestione possa essere affidata, anche per via diretta se le leggi lo consentiranno, ad enti di assoluto prestigio internazionale, come per esempio la Croce Rossa Internazionale. Approfondiremo giuridicamente, ma il nostro orientamento è questo”. Positivo il commento del portavoce del commissario Malmstrom: “un passo importante nella giusta direzione”.

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