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Italia: anziana uccisa Varesotto: fermato artigiano della zona

Questo contenuto è stato pubblicato il 27 novembre 2009 - 08:41
(Keystone-ATS)

VARESE - Un italiano di 58 anni è stato fermato ieri in giornata a Varese per l'omicidio di Carla Molinari, l'ex tipografa di 82 anni uccisa il 5 novembre scorso a Cocquio Trevisago e al cui corpo sono state tagliate le mani. L'uomo, imbianchino di professione, è accusato di omicidio premeditato aggravato da sevizie e crudeltà. Lo ha spiegato il procuratore capo di Varese Maurizio Grigo alla stampa.
Dopo 21 giorni, le pazienti e tenaci indagini potrebbero aver portato ad una svolta: per l'uomo il fermo con un'accusa terribile, omicidio premeditato con l'aggravante delle sevizie e della crudeltà.
Il procuratore di Varese, Maurizio Grigo, e il questore Marcello Cardona, dopo il fermo hanno tenuto una stringata conferenza stampa per confermare il provvedimento e per dire che si tratta di una "fase importante di una difficile inchiesta" (una "virgola importante" dirà Cardona, per il quale "il punto" sarà messo solo nel processo).
Il fermato, un artigiano che vive in un paese vicino, Ispra, era già stato condannato per omicidio colposo della moglie. La donna era morta nel febbraio 2003 carbonizzata all'interno della loro auto, mentre il marito, che era sceso dalla vettura, non era riuscito a salvarla. Per questo, aveva patteggiato una pena a un anno e quattro mesi.
A quanto si è saputo, il presunto assassino e Carla Molinari si conoscevano da tempo. Gli investigatori stanno ricostruendo nel dettaglio la natura dei loro rapporti e le ultime ore di vita dell'ex tipografa. A carico del fermato vi sarebbero impronte di scarpe sul luogo del delitto e gli spostamenti del suo telefono cellulare. Gli sarebbero, inoltre, stati riscontrati graffi sul volto, frutto forse di una colluttazione. E questo avvalorerebbe un'ipotesi presa in esame sin dall'inizio: ossia che l'assassino, tagliando le mani, volesse fare scomparire tracce della propria pelle sotto le unghie dell'anziana.
Investigatori e inquirenti non fanno cenno al possibile movente del brutale omicidio. Quel che è certo è che lo ritengono premeditato. Questo anche perché, durante le indagini, furono trovati quattro mozziconi di diverse marche di sigarette che, però, risultarono portate nella villetta della donna, la quale non fumava. L'omicida sarebbe scappato sporco di sangue in quanto nel bagno della Molinari non sono state trovate tracce di sangue. Nel corso degli interrogatori, numerosi, non erano emersi contrasti tra l'ex tipografa, conoscenti, amici e parenti, nemmeno in relazione all'eredità.

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