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Italia: arriva il patrono per gli infartuati, è San Gennaro

Il cardinale Crescenzio Sepe (con la teca del sangue di San Gennaro) e papa Francesco KEYSTONE/AP/ANDREW MEDICHINI sda-ats

(Keystone-ATS) Arriva il santo patrono per chi ha avuto un infarto, una trombosi, un’embolia. E non poteva che essere San Gennaro, il santo che scioglie il sangue.

Con una ordinanza, firmata lo scorso 30 aprile, il cardinale di Napoli, Crescenzio Sepe, ha dichiarato San Gennaro quale patrono della Federazione Italiana Pazienti Anticoagulati.

“Sono certo – ha sottolineato Sepe – che la testimonianza di San Gennaro, la sua intercessione e il suo patrocinio, saranno di sprone per un impegno sempre maggiore a favore di quanti sono provati dalla malattia e dalla sofferenza”.

Patrono di Napoli, ma anche dei donatori di sangue e degli orafi, San Gennaro è tra i santi più popolari d’Italia. A lui ci si rivolge un po’ “per tutto”, come dicono i fedeli del santo. La tradizione popolare affibbia al santo anche degli specifici numeri al lotto.

Da ora in poi ha un’altra platea di persone da proteggere, i pazienti anticoagulati, cioè persone colpite da trombosi venosa, embolia polmonare, ictus cerebrale, infarto del miocardio.

L’ordinanza del cardinale Sepe per la precisione dichiara San Gennaro Patrono della Feder-Aipa, l’organismo di volontariato che rappresenta questi pazienti (circa un milione in Italia), e che li sostiene “nel trattamento con anticoagulanti orali ad affrontare la loro condizione a rischio con un’adeguata e specifica assistenza medica e psicologica”, riferisce la stessa associazione che ha dato notizia del nuovo patrono.

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