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Italia: da domani sciopero benzinai, governo richiama su aumenti

(Keystone-ATS) Il ministro italiano dello sviluppo economico, Flavio Zanonato, è intervenuto sul tema dei rincari dei carburanti, con un richiamo ai petrolieri perché non ci siano nuovi aumenti della benzina. Intanto i gestori dei distributori confermano lo sciopero su tutta la rete autostradale dalle 22 di domani fino alle 6 di di venerdì. Mentre il Garante degli scioperi convoca le compagnie petrolifere per mercoledì per riattivare il dialogo con i sindacati.

Dopo i nuovi aumenti registrati oggi e nel week end – con la benzina verde che costa in media 1,836 euro al litro (2,28 franchi) e in alcune aree del Paese tocca punte di 1,877 euro, mentre il diesel è a quota 1,739 – oggi si è fatto sentire il ministro Zanonato, che ha detto di aver già disposto un richiamo ai petrolieri chiedendo loro di tenere conto della situazione del Paese e perché non ci siano aumenti.

Il ministro ha comunque spiegato che “il rincaro è prevalentemente dovuto ad un aumento del greggio e della domanda e per questo i petrolieri aumentano il prezzo. Ma lo stacco, cioè la differenza tra quanto crescono i listini europei rispetto ai nostri, è minimo”.

L’avvertimento non è però bastato ai gestori, che hanno confermato lo sciopero dei benzinai nelle aree di servizio poste lungo tutte le tratte autostradali, tangenziali e raccordi compresi.

Per le associazioni di categoria, il Governo è rimasto “indifferente” alle loro denunce e non è stata fatta nessuna mediazione fra le parti per “impedire un vero e proprio ‘olocausto economico’ perpetrato ai danni di centinaia di imprese di gestione e di oltre 6000 lavoratori cui viene violentemente sottratto reddito e posto di lavoro”.

I rincari preoccupano le associazioni dei consumatori, con Adusbef e Federconsumatori che calcolano che i rincari significheranno 4-7 euro in più a pieno e chiedono al Governo di affidare alla Guardia di Finanza ispezioni a campione per verificare la natura degli aumenti. Anche l’Adiconsum chiede controlli ferrei sui petrolieri, ma anche che si dia il via all’accisa mobile. Mentre la Cisl chiede di sterilizzare i rincari attraverso una diminuzione delle accise.

Intanto sul tema interviene anche il Garante degli scioperi, che ha convocato mercoledì 17 luglio i rappresentanti delle compagnie petrolifere Shell Italia, Eni, Tamoil Italia, Total Erg, Esso Italiana, Kuwait Petroleum Italia, Api, e il concessionario Autostrade per l’Italia per discutere i temi oggetto della vertenza che ha portato alla proclamazione dello sciopero. Una convocazione che non intende scongiurare lo stop, che anzi l’Autorità ritiene “conforme alla legge”.

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