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Italia: tornano sbarchi massicci, già 366 morti in 2017

Guardia Costiera impegnata in operazioni di salvataggio KEYSTONE sda-ats

(Keystone-ATS) Dopo un flusso più ridotto nei giorni scorsi, sono tornati i grandi numeri di migranti diretti verso l’Italia: ieri ne sono stati soccorsi 1700, in 15 operazioni nel Mediterraneo centrale, sulla rotta dalla Libia all’Italia.

Nell’ultima settimana, le persone soccorse nello stesso tratto di mare erano rimaste ogni giorno ampiamente sotto quota mille.

D’altra parte i dati dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM) rivelano che da inizio anno, in Europa, sono arrivati via mare in tutto 13’924 tra migranti e profughi, di questi oltre il 75%, pari a 10’701, è approdato in Italia, mentre il resto in Grecia e Spagna. In particolare, in Italia si osserva un aumento significativo rispetto al 2016, quando nei primi due mesi era stato segnalato lo sbarco di poco più di 8100 migranti.

A questo si aggiunge la tragedia infinita delle persone morte o scomparse in mare, che nello stesso periodo, è salito a 366, mentre nei primi due mesi dello scorso anno erano stati 97: la maggior parte dei decessi sono stati segnalati sulla rotta tra la Libia e l’Italia, per la quale il programma Missing Migrants dell’OIM, ne stima 326 da inizio 2017 al 22 febbraio, il 300% in più rispetto allo stesso periodo 2016.

Uno scenario che non lascia ben presagire per i mesi a venire, quando col ritorno della bella stagione gli sbarchi normalmente si moltiplicano. Del resto lo stesso direttore esecutivo di Frontex, Fabrice Leggeri, nei giorni scorsi aveva stimato per l’Italia un numero di arrivi pari almeno al record raggiunto nel 2016, 181’000.

E anche il commissario europeo Dimitris Avramopoulos, pur non sbilanciandosi a dare delle cifre, aveva parlato di “grande numero” con un’alta componente di migranti economici. Ragione per cui in Europa si sta pensando anche ad un rafforzamento della politica dei rimpatri.

Intanto dalla relazione su un anno di attività del Centro sul traffico di esseri umani di Europol emerge che il giro d’affari delle organizzazioni criminali che gestiscono questi traffici abbiano visto un netto declino nel 2016 (in linea con la diminuzione generale degli arrivi irregolari nell’UE), con un calo di circa due miliardi di euro rispetto al 2015, quando erano stati stimati profitti tra i 4,7 ed i 5,7 miliardi di euro.

“Indagini recenti – si spiega nel documento – hanno anche rivelato che gruppi terroristici hanno utilizzato i flussi per infiltrare propri uomini nell’UE. Ma i casi non lasciano intendere che ci sia un impegno continuativo con i trafficanti”.

Secondo Europol, Facebook è il social media preferito dai “contrabbandieri” di esseri umani per promuovere i propri servizi nei Paesi di origine. Le offerte si trovano sotto diverse categorie chiave, a partire da “trasporto in Europa’, e sono inclusi alloggio, documenti falsi e punti di contatto in altri Paesi. La varietà è diventata più articolata, arricchendosi di varie combinazioni, compresi viaggi su navi da crociera, cargo, ed un incremento dell’uso di voli.

Non mancano poi organizzazioni che pubblicizzano matrimoni di comodo, e pacchetti per permessi di studio o lavoro. Le opzioni raggiungono livelli di sofisticazione tale da suggerire persino che i trafficanti stiano tentando di “corrompere funzionari di ambasciate e consolati europei fuori dall’UE”.

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