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Italia: tre sub dispersi a Palinuro, ricerche senza sosta

(Keystone-ATS) Si sono immersi alle dieci di questa mattina in una grotta a 50 metri di profondità sulla costa di Palinuro, e dopo oltre dieci ore non c’è traccia di loro. Tre sub, due palinuresi “doc” e uno di Milano, sono ancora dispersi, e le ricerche proseguono senza sosta.

In tarda mattinata si era diffusa la notizia che i corpi dei tre erano stati individuati, ma i soccorritori in realtà non hanno la certezza, complice la scarsissima visibilità dei fondali, che i sub siano effettivamente morti all’interno della grotta del ‘Ribatto’, dove si presume siano rimasti intrappolati, che è difficilissimo esplorare a causa della ristrettezza dei suoi cunicoli.

E in serata il sindaco di Centola, Carmelo Stanziola, che da ore sta seguendo le operazioni di ricerca in Capitaneria di Porto, lascia aperto un sottilissimo spiraglio di speranza. “I tre sub non sono stati ancora nè recuperati nè individuati – spiega – e abbiamo speranze. Un gruppo di speleologi si è immerso e ha individuato una bolla d’aria nella grotta del Ribatto. Non sappiamo se i tre si trovassero lì, e se effettivamente possano essere riusciti a rimanere in vita grazie alla bolla d’aria. Ora sono stati chiamati altri speleologi partiti da Bari, le ricerche proseguiranno tutta la notte”.

I tre sub sono esperti di escursioni subacquee, e avevano partecipato insieme ad altri a un’immersione didattica. Si tratta del titolare dell’agenzia di immersioni Mauro Sub di Capo Palinuro, di un un suo assistente istruttore, e di un cliente milanese. Il titolare dell’agenzia si definiva nel sito web dell’agenzia “profondo conoscitore dei fondali e delle grotte di Capo Palinuro, ove si immerge tutti i giorni dell’anno, anche nei periodi più freddi”. Il suo diving club si trova all’interno del Villaggio degli Ulivi, da dove con una motobarca i sub vengono accompagnati al largo per le immersioni.

Durante le ore di attesa e di disperazione, ai palinuresi è tornato alla mente il 30 giugno di quattro anni fa, quando quattro sommozzatori – tre italiani e un greco – persero la vita nel corso di una immersione, bloccati all’interno della “Grotta del Sangue”, una delle 35 che puntellano l’area, tra i principali poli di interesse speleomarino in Europa, che attira appassionati di diving tutto l’anno. I quattro facevano parte di un gruppo di dieci: con ogni probabilità le vittime rimasero intrappolate in un cunicolo a causa del fango sollevatosi al loro passaggio, perdendo l’orientamento e non riuscendo più a trovare la via d’uscita.

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