Italia: voluntary disclosure anche per residenti paesi lista nera
(Keystone-ATS) La voluntary disclosure, ossia la possibilità di autodenuncia presso il fisco italiano, vale anche per gli “estero-residenti fittizi”, i cittadini “trasferiti” in paesi della lista nera, i soggetti “esterovestiti”, i trust e i trust “esterovestiti”. Lo chiarisce la circolare in cui l’Agenzia delle entrate che fornisce chiarimenti e istruzioni per avviare l’operazione di rientro dei capitali.
La voluntary disclosure sarà anche a livello “nazionale” e potranno accedervi pure i contribuenti non tenuti agli obblighi dichiarativi in materia di monitoraggio fiscale e quelli tenuti a tale obbligo che vi abbiano adempiuto correttamente.
Potranno essere regolarizzate tutte le violazioni dichiarative relative ad imposte sui redditi e addizionali, alle imposte sostitutive, all’Irap (imposta regionale sulle attività produttive), all’Iva, nonché le violazioni in materia di dichiarazioni dei sostituti d’imposta.
La voluntary disclosure non potrà invece essere sfruttata dai contribuenti che prima di presentare la domanda di accesso alla procedura – spiega l’Agenzia delle entrate – siano venuti a conoscenza “dell’inizio di accessi, ispezioni o verifiche, dell’inizio di altre attività amministrative di accertamento, della propria condizione di indagato o di imputato in procedimenti penali per violazioni di norme tributarie”.
Infine viene spiegato che la procedura “si perfeziona esclusivamente in seguito al versamento di tutte le somme dovute, in un’unica soluzione oppure in tre rate di pari importo”. Non è comunque prevista la possibilità di avvalersi della compensazione. Inoltre, nel caso di mancato pagamento, anche di una sola delle rate, la procedura di collaborazione volontaria non si perfeziona e gli uffici provvederanno a inviare un nuovo avviso di accertamento e un nuovo atto di contestazione.
