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Italia-Libia: Gheddafi e Berlusconi, affari a tutto gas

(Keystone-ATS) ROMA – Porte spalancate alle aziende italiane per il gigantesco programma infrastrutturale libico e luce verde anche per la cooperazione nel settore della difesa: sono questi i punti salienti della seconda giornata della controversa visita di Muammar Gheddafi a Roma, che ha visto il leader libico tornare ad impartire lezioni di Corano, sottolineando fra l’altro come nel suo paese la donna sia “libera e più rispettata che in Occidente”.
Il crescente feeling italo-libico parte dagli affari: il pil libico nel 2010 sta crescendo del 3,3%, l’economia sembra aver messo il turbo grazie alle robuste iniezioni governative che hanno impegnato circa 500 miliardi di dollari nei programmi di investimento pubblico per rendere più moderno il paese.
Una torta golosa per il sistema Italia che già da sola, senza cioé considerare il settore petrolio-gas, basterebbe a spiegare le scelte di “realpolitik’ del governo italiano. Un asse Roma-Tripoli certamente politico, nonostante le stranezze del leader, ma sempre più “business oriented”, che oggi Silvio Berlusconi e Muammar Gheddafi hanno confermato e cementato attraverso un articolato scambio di affari di reciproca soddisfazione. “I rapporti bilaterali a questo punto possono solo crescere”, ha detto Gheddafi a Berlusconi nell’incontro odierno. E tutte le fonti confermano come la discussione tra i due leader si sia concentrata sui rapporti bilaterali, l’economia e la politica estera.
È pronto quindi un pacchetto di misure di fatto già disegnato dai tecnici dei due Paesi che oggi il premier ed il colonnello – in un incontro nella tradizionale tenda montata nei giardini della residenza dell’ambasciatore libico a Roma – si sono limitati a suggellare politicamente. Tenendo di fatto ben lontano il tema d’attualità più scottante: quello dell’immigrazione clandestina. Non se ne è parlato, hanno assicurato fonti governative al termine dei colloqui.
Mentre l’opposizione strepita – “gente che non conosce affatto né la politica estera né gli interessi dell’Italia”, ha risposto alle molte critiche il ministro degli esteri Franco Frattini – Gheddafi ha fatto anche nuovi passi avanti nel suo programma di esportazione della religione. Il rais ha infatti oggi replicato il suo show di ieri e, sempre all’Accademia libica, in una zona residenziale di Roma nord, ha concesso il bis a 200 ragazze, invitandole in tarda mattinata ad una seconda lezione sull’Islam dopo quella di ieri, impartita a ben 500 hostess. Alle partecipanti, tutte rigorosamente donne, Gheddafi ha donato il Corano e il libro Verde della rivoluzione. E ha raccontato che nel paese da lui guidato da oltre quarant’anni, la donna gode di totale libertà. Anzi, in confronto all’Europa e agli Stati Uniti è più rispettata e non è costretta a lavori “non consoni al suo fisico”.

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