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JPMorgan: crollano gli utili, paga prezzo scandali

(Keystone-ATS) JPMorgan, la più grande banca americana, paga il prezzo degli scandali, con un crollo degli utili legato soprattutto a spese legali superiori alle attese. Spese per almeno 1,1 miliardi di dollari accantonate per far fronte alle gravissime accuse mosse soprattutto dal Dipartimento alla giustizia americano, quelle che riguardano la manipolazione del mercato delle valute.

Così l’utile netto nel quarto trimestre del 2014 è sceso del 6,6% a 4,93 miliardi di dollari (1,19 dollari ad azione), risultato peggiore di quanto previsto dagli analisti. Con il titolo del gruppo che a Wall Street è arrivato a perdere il 4,5%. Nello stesso periodo del 2013 l’utile era stato dei 5,28 miliardi di dollari. Il quadro dei conti della banca guidata da Jamie Dimon mostra anche un calo del 2,3% delle entrate a 23,55 miliardi di dollari, contro una previsione di 23,64 miliardi. Mentre il fatturato nel trading obbligazionario fa registrare un -23% a 2,5 miliardi di dollari.

Le vicende giudiziarie fanno dunque sentire il loro peso sulla regina di Wall Street, i cui vertici sono al lavoro per patteggiare con l’amministrazione Obama quella che comunque sarà una nuova stangata. “Le banche sono sotto attacco”, lamenta Dimon, sottolineando come sono almeno cinque o sei le autorità di vigilanza finanziaria che chiedono spiegazioni sui comportamenti del suo gruppo.

L’ultimo filone di inchiesta nasce da mesi e mesi di indagini degli ispettori del Dipartimento di giustizia Usa nel tentativo di fare chiarezza sulle responsabilità dei grandi istituti finanziari sulla scia dello scandalo del Libor, che ha già portato in Europa a sanzioni per almeno 1,7 miliardi di euro.

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