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Kim Jong-un, le relazioni con la Svizzera del nuovo leader

(Keystone-ATS) Kim Jong-un, terzogenito e successore designato di Kim Jong-il alla testa della Corea del Nord, vanta legami stretti con la Svizzera. Dal 1998 al 2000 avrebbe infatti svolto parte della della sua formazione scolastica alla periferia di Berna. L’istituto in questione – la Scuola media Steinhölzli di Liebefeld/Köniz – non ha mai confermato la notizia, ma nemmeno ha smentito.

Sono stati soprattutto i media giapponesi ad alimentare negli ultimi anni le voci sul passato svizzero del “grande successore”. Nel 2009, a nome delle autorità comunali di Köniz, il municipale Urs Studer aveva dichiarato di non voler dar fiato alle speculazioni: “non confermiamo né smentiamo le informazioni”.

L’istituto non ha mai registrato un bambino di nome Kim Jong-un. È però accertato che dal 1998 al 2000 il figlio di un diplomatico nordcoreano inviato a Berna ha effettivamente frequentato le lezioni. La scuola ha però sempre rifiutato di fare il nome di questa persona.

Circa un anno fa il “Tages Anzeiger” aveva rintracciato un ragazzo che avrebbe frequentato la scuola assieme a Kim Jong-un, Joao Micaelo. A suo dire, un giorno il giovane – che descrive come particolarmente solitario, portato per la matematica e appassionato di pallacanestro – gli avrebbe confermato di essere il figlio del leader nordcoreano. “Andai anche a casa sua”, aveva aggiunto Micaelo, “ma non vidi mai la sua camera: ciò che ricordo è che sul suo Minidisc ascoltava soprattutto inni nordcoreani”.

Al di là di queste considerazioni, la Svizzera porta avanti dal 2003 un dialogo politico con la Corea del Nord. “La Confederazione è apprezzata qui”, spiega l’ambasciatore della Svizzera in Cina, Mongolia e Corea del Nord, Blaise Godet. Di ritorno a Pechino dopo quattro giorni passati a Pyongyang, il diplomatico afferma che “il fatto che il nostro paese non possieda un’agenda politica concernente la Corea del Nord rassicura i nostri interlocutori”.

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