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KOF: pernottamenti in calo quest’anno per franco forte

(Keystone-ATS) Il franco forte e la netta flessione degli ospiti russi pesano sul turismo svizzero. Dopo due anni di lenta convalescenza, ci si deve aspettare un calo di pernottamenti quest’anno, ritiene il centro di ricerche congiunturali KOF del Politecnico federale di Zurigo.

Particolarmente critica la situazione del Ticino. Rispetto all’anno turistico scorso, in quello corrente (compreso tra il novembre 2014 e il prossimo ottobre) i pernottamenti dovrebbero diminuire dello 0,6% a livello svizzero, per poi di nuovo aumentare leggermente, dello 0,8% nel 2016, prevede il KOF, che ha pubblicato oggi la sua analisi.

Il rincaro delle notti d’albergo dovuto al tasso di cambio – rileva – “induce soprattutto i turisti nelle regioni alpine e in Ticino a ridurre o persino annullare del tutto il loro soggiorno”. Per il cantone sudalpino, il KOF prevede un calo del 6,0%, per i Grigioni del 3,4% nel 2015. Per il Ticino la situazione dovrebbe però migliorare nel 2016, con un +2,7% rispetto a quest’anno, mentre i Grigioni dovrebbero subire un ulteriore calo del 3,4%.

L’apprezzamento del franco dopo l’abbandono della soglia minima con l’euro in gennaio ha segnato l’ultima stagione invernale. Il conflitto tra Russia e Ucraina pure. I turisti svizzeri hanno continuato ad affluire, ma gli stranieri dell’Eurozona e i russi hanno disertato la Svizzera.

Il numero di pernottamenti è rimasto stagnante sull’arco dell’intera stagione invernale 2014/2015. L’afflusso maggiore dei residenti in Svizzera (+1%) è stato neutralizzato dal calo degli stranieri (-1%), in particolare dei clienti francesi (-6%), tedeschi (-5,4%) e italiani (-2,5%). Male hanno fatto il Ticino (-6,5%) e i Grigioni (-3,4%), bene la Svizzera centrale (+6%).

Anche per la stagione estiva 2015 (maggio-ottobre) il KOF prevede una diminuzione dei pernottamenti, che stima all’1% a livello svizzero, del 5,9% in Ticino e ancora del 3,4% nei Grigioni. E stavolta – ritiene – anche i clienti svizzeri mancheranno all’appello, con un calo dell’1,9%. Il rallentamento della congiuntura interna dovuta al franco forte incide infatti sulla propensione al consumo privato e di conseguenza anche sulla spesa destinata al turismo.

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