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L’elettricità costerà di più, con o senza nucleare, Leuthard

(Keystone-ATS) L’elettricità costerà di più, che si mantenga l’energia atomica o che ci si orienti verso quelle rinnovabili, avverte la consigliera federale Doris Leuthard. Come alternativa, la ministra punta sull’efficienza energetica.

Dopo la catastrofe di Fukushima, in Giappone, la costruzione di una nuova centrale nucleare costerà in ogni caso di più, afferma Leuthard in dichiarazioni pubblicate dal “Temps”, dal “Tages-Anzeiger” e dal “Bund”. “Quello che conta per me non è tuttavia il costo, ma la sicurezza”, aggiunge la titolare del Dipartimento dell’energia (DATEC).

Malgrado il disastro di Fukushima, Leuthard non ha cambiato idea riguardo all’energia nucleare. La consigliera federale riconosce però che ora si pone delle domande che prima non si faceva. La ministra afferma poi che “occorre dare risposte chiare, basate su fatti e non su emozioni”.

Il problema dei terremoti – in particolare l’eventualità che anche in Svizzera avvenga un sisma di magnitudo 7 sulla scala Richter – deve essere riconsiderato. Va anche rivista la sicurezza dei bacini dove sono temporaneamente depositati i materiali durante le revisioni, l’alimentazione elettrica di emergenza e gli impianti di raffreddamento.

Per quel che riguarda la costruzione in Svizzera di nuove centrali atomiche, Leuthard ammette che allo stato attuale la popolazione è decisamente contraria. “Si tratta di una situazione è emotiva”, afferma. “Non possiamo comunque limitarci a dire che vogliamo abbandonare il nucleare. Dobbiamo anche analizzare le conseguenze per l’approvvigionamento del paese”, avverte poi la ministra dell’energia.

Come alternativa, Leuthard vuole puntare sull’efficienza energetica. La ricerca in questo campo permetterà notevoli risparmi di energia che permetteranno di rinunciare all’equivalente dell’elettricità prodotta da una centrale nucleare, sostiene la consigliera federale.

Leuthard afferma poi che probabilmente, come soluzione transitoria, si dovrà ricorrere alle centrali a gas. In seguito alla decisione del Parlamento di compensare le emissioni di CO2 di questi impianti unicamente in Svizzera, questa variante non sarà però di facile applicazione. “È difficile ma non impossibile”, aggiunge.

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