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L’Europa apre al piano di Tsipras, volano le borse

(Keystone-ATS) In queste ore di tensione che preparano un week end dall’esito ancora incerto, le colombe in giro per l’Europa volano cercando di rassicurare, mentre i falchi restano a terra in silenzio, alimentando il sospetto che si preparino alla battaglia.

Francia, Italia, Malta, Cipro: gli ‘amici’ della Grecia si stringono intorno al Paese riconoscendo gli sforzi e i sacrifici che il premier ellenico Alexis Tsipras è disposto a fare per restare in Europa, messi nero su bianco nel piano che sta analizzando l’ex Troika. E il loro sostegno rianima le Borse.

Persino il falco – ma mediatore – presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem accenna soddisfazione dopo aver letto gli impegni del governo ‘ribelle’, pronto a tornare al rispetto delle regole in cambio di 53,5 miliardi di euro e un alleggerimento del debito. Ma da Berlino arriva un silenzio assordante, che si spezza solo per frenare gli entusiasmi di chi prevedeva che un accordo domani all’Eurogruppo facesse venire meno la necessità del summit di domenica: “Il vertice di domenica sarà ancora necessario, anche se domani si dovesse arrivare a un accordo”, ha chiuso il portavoce del governo tedesco Steffen Seibert.

Aspettando il responso dell’ex Troika, che molti si attendono positivo visto che il piano coincide quasi interamente con la sua ultima offerta, le borse brindano, lo spread precipita e il governo greco prova ad anticipare i tempi e chiede sostegno al Parlamento. E anche se Syriza si spacca, già domani i deputati potrebbero votare le prime misure, proprio mentre l’Eurogruppo discuterà quello che Atene ha messo sul tavolo: la richiesta di 53,5 miliardi di euro di aiuti al Meccanismo europeo di stabilità (Esm), 46 dei quali andranno a rimborsare Fondo monetario internazionale (Fmi) e Banca centrale europea (Bce) con cui la Grecia è indebitata fino al 2018. Tsipras vuole liberare i greci dal fardello del debito, perché con la tagliola delle scadenze non c’è un solo euro da destinare ad altro. Per questo è disposto, nel breve termine, a imporre nuovi sacrifici ai suoi cittadini. Tagli, tasse, abolizione di privilegi ma anche di semplici agevolazioni a cittadini del ceto medio.

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