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La Posta: versamenti anche sulla soglia di casa, sindacati critici

La Posta: versamenti anche sulla soglia di casa, sindacati critici (foto simbolica d'archivio). KEYSTONE/TI-PRESS/SAMUEL GOLAY sda-ats

(Keystone-ATS) Versare denaro direttamente sulla soglia di casa. È una delle nuove offerte che La Posta intende proporre ai propri clienti a partire dal primo settembre.

Altre novità: distribuzione di giornali fino a mezzogiorno e invii in grandi quantità nelle filiali partner, per comuni, associazioni e PMI. Le misure non convincono però i sindacati. In una nota syndicom parla di “strategia della diversione” di fronte alla chiusura di circa 600 uffici postali. Per Transfair sarà fondamentale il dialogo con i partner sociali.

La Posta ha tenuto conto delle richeste relative al servizio di base emerse a fine ottobre 2016 in un dialogo con popolazione, economia e politica, indica l’azienda in una nota diffusa oggi.

Attualmente il traffico di pagamenti in contanti non è possibile nelle filiali partner a causa delle esigenze in materia di sicurezza e della legge sul riciclaggio di denaro. In futuro, saranno consentite transazioni fino a 10’000 franchi a casa in tutte le località che dispongono esclusivamente di filiali partner.

Per quanto riguarda gli invii in quantità, saranno possibili in queste filiali a partire da 350 lettere, a patto che la struttura disponga dello spazio necessario.

Aumenteranno anche le possibilità di deposito per le PMI, che ora possono impostare i loro invii 24 ore su 24 nei box per clienti commerciali. La Posta prenderà inoltre in consegna a pagamento gli invii presso le grandi aziende e da aprile estenderà questo servizio alle PMI.

In alcune regioni i quotidiani in abbonamento non vengono distribuiti con il recapito mattutino. Dal primo di settembre, ciò avverrà fino a mezzogiorno, per venire incontro alle richieste dei clienti.

Syndicom, La Posta non ha capito popolazione

Secondo il Sindacato dei media e della comunicazione (syndicom), La Posta non fa altro che tentare di ridorare il suo blasone, senza comprendere gli appelli della classe politica e della popolazione. Dall’annuncio della chiusura di uffici postali, l’azienda è al centro delle critiche, si legge nella nota del sindacato. Non sono richiesti degli adeguamenti, ma una discussione strategica sullo sviluppo dell’azienda, continua syndicom.

La possibilità di versare denaro presso dipendenti della Posta esiste già in molti luoghi, rileva ancora il sindacato. La variante proposta è una soluzione solo per i clienti che riescono ad organizzarsi durante il giorno per essere a casa al momento dell’arrivo del postino, aggiunge. Per syndicom le soluzioni avanzate sono insoddisfacenti, perché i nuovi servizi sono previsti solo nei comuni rurali senza ufficio postale, a scapito di agglomerati e città.

Presto lista con filiali fuori discussione

Per quanto riguarda la prevista chiusura di centinaia di filiali, La Posta intende fornire dettagli nei prossimi mesi. “Nel secondo trimestre dell’anno stileremo una lista, cantone per cantone, degli sportelli che non sono in discussione fino al 2020”, ha precisato all’ats Léa Wertheimer, responsabile delle relazioni con la stampa.

I criteri per completare la lista sono molteplici e vanno dal rispetto dei requisiti di legge all’accessibilità degli uffici postali. A questi ne vanno aggiunti altri, come l’infrastruttura esistente, il peso economico della filiale o il comportamento dei clienti. Dobbiamo però tener conto anche del tipo di sviluppo previsto in ogni regione, ha aggiunto Wertheimer.

Per le filiali che non figureranno sulla lista, verranno esaminate soluzioni alternative al tradizionale ufficio postale, come negozi partner o servizio a domicilio. Nessuno verrà chiuso senza che sia proposta un’alternativa, ha garantito Wertheimer.

Transfair, dialogare con partner sociali

Rimane incerto il futuro del personale. In una nota Transfair, sindacato della funzione pubblica, critica la mancanza di strategie per le risorse umane nei progetti della Posta. L’organizzazione chiede all’azienda di intavolare imperativamente un dialogo intenso con i partner sociali. Altrimenti, prevede, “lo sviluppo del servizio pubblico equivarrà a un semplice smantellamento”.

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