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Lavoratori “anziani”: Travail.Suisse chiede provvedimenti

Il sindacato Travail.Suisse chiede maggiori interventi per i lavoratori in età avanazata. Keystone/GAETAN BALLY sda-ats

(Keystone-ATS) In vista della terza conferenza nazionale sui lavoratori “anziani”, che si terrà martedì prossimo, Travail.Suisse ha presentato oggi una serie di rivendicazioni. Uno dei problemi principali dei senior è la disoccupazione di lunga durata.

Per combatterlo e prevenirlo, la centrale sindacale punta soprattutto sulla formazione e la riqualifica nonché sull’accompagnamento nella definizione di obiettivi professionali.

Accogliendo un postulato del consigliere agli Stati Paul Rechsteiner (PS/SG), il parlamento ha incaricato il Consiglio federale di organizzare una conferenza nazionale dedicata ai “lavoratori in età avanzata”. Finora se ne sono tenute due edizioni, nell’aprile del 2015 e del 2016.

Oltre al capo del Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (DEFR) Johann Schneider-Ammann vi partecipano rappresentanti della Confederazione, dei Cantoni, dell’Unione svizzera degli imprenditori (USI), dell’Unione svizzera delle arti e mestieri (USAM), dell’Unione sindacale svizzera (USS) e di Travail.Suisse.

Nell’ultima conferenza i partecipanti si sono accordati nel proseguire in modo sistematico l’opera di sensibilizzazione, ma non sono state definite misure particolari.

Provvedimenti sono invece indispensabili, ha indicato oggi in una conferenza stampa a Berna Travail.Suisse. I dati della Segreteria di Stato dell’economia (SECO) indicano che il tasso di disoccupazione per le persone di oltre 55 anni si situa attorno al 2,5%.

Tuttavia, ha ricordato il vicepresidente della centrale sindacale e consigliere nazionale Jacques-André Maire (PS/NE), questo saggio si riferisce solo a coloro che sono al beneficio di indennità di disoccupazione. Secondo le norme dell’Ufficio internazionale del lavoro (conosciuto con gli acronimi francese BIT e inglese ILO), il tasso supera il 5%, ha ricordato.

Un grosso problema per gli “anziani” è la difficoltà di rientrare sul mercato del lavoro. Secondo i dati della SECO, ricordati dal presidente di Travail.Suisse e granconsigliere Adrian Wüthrich (PS/BE), in marzo la proporzione di ultracinquantenni (sul totale di disoccupati di questa categoria di età) alla ricerca di un impiego da oltre un anno era del 26,8%. A titolo di paragone, per le classi di età 15-24 anni e 25-49 anni la quota era rispettivamente del 2,3% e del 14,1%. Il problema si fa sempre più acuto, ha avvertito Wüthrich, dato che i lavoratori senior, nati nel cosiddetto baby boom, sono sempre più numerosi.

Come lottare contro questi fenomeni? Travail.Suisse formula una serie di raccomandazioni. Per favorire il rientro sul mercato del lavoro chiede al padronato di rinunciare a porre limiti di età nei concorsi per le assunzioni. Una mozione in questo senso dello stesso Maire è stata bocciata dalla Camere federali, e il problema persiste.

Un altro aspetto centrale è l’offerta di formazione continua e riqualifica professionale, anche prima che i dipendenti raggiungano i 50 o i 55 anni. In questo caso, ha affermato Wüthrich, è necessario sia l’impegno della Confederazione che dei datori di lavoro. La prima è invitata a elargire un credito quadro, i secondi a rispettare il diritto vigente.

Per il professore emerito Norbert Thom, già direttore dell’Istituto per l’organizzazione e il personale dell’università di Berna, vari studi indicano che gli investimenti nella formazione di personale anziano si rivelano molto redditizi perché i lavoratori in questione offrono molto in termini di impegno e produttività.

Per evitare l’esclusione dal lavoro va pure incentivato l’accompagnamento delle persone disoccupate. “Anche i senior hanno diritto a prestazioni di alta qualità in ambiti come l’informazione e la consulenza nella definizione di un progetto di lavoro”, ha detto Isabelle Zuppiger, presidente dell’Associazione dei professionisti per l’orientamento professionale (profunda-suisse). In questo caso Travail.Suisse richiama i Cantoni alle loro responsabilità.

Travail.Suisse chiede anche l’obbligo di annuncio agli uffici regionali di collocamento (URC), l’allungamento dei termini di licenziamento e misure per la protezione della salute e la promozione dello svago.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

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